Mentre a Bruxelles il presidente del Consiglio Giuseppe Conte continuava il duello delle dichiarazioni con il presidente francese Macron sulle interpretazioni da dare all’accordo europeo sulla questione dei migranti e rifugiati dal Nord Africa, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati era al Palazzo di Vetro dell’ONU per incontrare prima il Presidente dell’Assemblea Generale Miroslav Lajeak e poi il Segretario Generale Antonio Guterres. Ovviamente al centro dei colloqui della seconda carica dello Stato con i leader delle Nazioni Unite, non poteva mancare la questione che sta frantumando l’Europa, soprattutto poi se le soluzioni proposte dall’Italia rischiano anche di calpestare il diritto internazionale.
Ma quando la presidente Alberti Casellati è uscita dai colloqui, a noi giornalisti in attesa, veniva chiesto di non svolgere il nostro compito, o se volete di farlo solo a metà: ascoltare, ma niente domande…
Al sottoscritto la “stramba” richiesta di diventare giornalista muto (a quanto pare inviata via email a tutti i giornalisti) non era mai arrivata. All’uscita dopo l’incontro con il presidente dell’Assemblea Generale, abbiamo fatto il nostro lavoro chiedendo:
Presidente Alberti Casellati, avete parlato con il presidente dell’Assemblea Generale dei porti chiusi alle navi ONG che trasportano i migranti salvati in mare? Avete affrontato il nodo del rispetto della legge internazionale?

A quel punto la presidente del Senato é letteralmente fuggita via dalle telecamere che intanto erano state già accese per raccogliere “soltanto” la sua dichiarazione. Dopo un paio minuti di scompiglio, ecco che le telecamere Rai e Mediaset si sono d’incanto riaccese per raccogliere, ma senza domande, la dichiarazione della presidente del Senato in cui diceva: “La migrazione è un tema che riguarda tutti”, e nell’incontro con il presidente dell’assemblea generale Lajeak, “ho ribadito la necessità di un sostegno da parte delle politiche internazionali all’Italia”. E aggiungendo, praticamente sottolineando fedelmente la linea del governo italiano, che bisogna “creare hotspot nei Paesi di partenza o di transito delle migrazioni”.
Quando la presidente del Senato Casellati si é forse accorta che il sottoscritto era rimasto allibito da quello a cui aveva assistito, sorridendo si é avvicinata e ci ha detto: “Mi scusi per la reazione, comunque della questione dei porti non ne abbiamo parlato”. A quel punto le abbiamo replicato: “Ma scusi presidente, non poteva rispondere semplicemente che non ne avevate parlato?”
Il suo portavoce ha interrotto subito e con uno sguardo di gelo per la mia insistenza a voler fare il mestiere del giornalista, ha ribadito: “La mia email, che non si facevano domande, l’ho mandata a tutti, a tutti…”
Che dire. O questi addetti stampa sono convinti che la presidente del Senato non sia in grado di poter rispondere alle domande, oppure il “lupo mannaro” Matteo Salvini deve incutere così tanto terrore che il vero premier-ministro degli Interni possa, con la scusa di qualche dichiarazione istituzionale fuori posto sui migranti, ecco che possa far cadere il governo e rimandare tutti alle elezioni, cioè tutti a casa, inclusi quelli che lavorano nello staff della presidente del Senato…
Alla fine del secondo colloquio, quello con Guterres, di nuovo i giornalisti hanno aspettato la presidente fuori, nell’assolato giardino delle rose. Anche noi della Voce siamo andati, per assistere increduli ancora una volta alla pagliacciata del si ascolta ma senza far domande.

Alla fine, per dovere di cronaca, ecco cosa ha detto la presidente Casellati a New York, dopo l’incontro con Guterres: “Ho trovato grande disponibilità a ricercare degli strumenti di politica internazionale per venire incontro al tema dell’immigrazione che riguarda certamente l’intero globo ma riguarda anche l’Italia e oggi si è dimostrato molto disponibile/ Sono soddisfatta di questo incontro però ho sottolineato che accanto all’Onu ci dovrà essere anche un’unione europea molto coesa perché il problema della migrazione è un problema che deve essere assunto in maniera solidale da parte dell’Europa perché i migranti regolari vengano distribuiti in maniera eguale nelle varie parti per avere una vita qualità della vita dignitosa. Molta disponibilità quindi, ma anche un accento particolare sul problema dell’Italia e di un’unione europea che auspica coesa e solidale. Mi auguro che le parole non rimangano parole ma siano sempre fatti”.
Avremmo voluto chiedere se Guterres avesse chiesto qualcosa alla presidente del Senato sulla questione dei porti chiusi alle Ong. Non si può, domande vietate.
Così dopo siamo andati all’ufficio dell’ONU per chiedere il “read-out” della conversazione, insomma il documento ufficiale con cui l’ufficio del Segretario Generale riassume in poche righe gli argomenti trattati per ogni incontro che ha al Palazzo di Vetro. Risposta? Non si prevede nessun “read-out”.
Ma davvero? Mentre scriviamo abbiamo mandato una email al portavoce di Guterres, per sapere se sia vero. Vi faremo sapere.
Aggiornamento:
Il portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Stephan Dujarric, ha risposto alla nostra richiesta di “read-out” dell’incontro tra Guterres e Alberti Casellati, con questa email: “Sorry. Just landed in Doha. If I get something, I will let you know. (Scusami, siamo appena arrivati a Doha. Se mi arriva qualcosa, ti farò sapere”).
Rimaniamo in attesa.