La fede è la fede. E nel PD le fedi sono diverse. Dividetevi, democratici. Non avete niente da spartire gli uni con gli altri. Nonostante le sigle che si sono susseguite in questi anni, le teste sono rimaste quelle dell’ideologie comuniste e democristiane di mezzo secolo fa. Massimo D’Alema e compagni si comportano all’interno del partito come se facessero ancora la resistenza, il governo ombra, l’opposizione. O non hanno capito che il PD governa o hanno capito che governa senza le loro infallibili teste pensanti e questo non lo sopportano.
Per quanti di voi Matteo Renzi è “Renzino” – come titolava in copertina il settimanale l’Espresso la settimana scorsa – è meglio uscire dalla boscaglia e fare un atto di coraggio. Cosa ci state a fare ancora con il democristiano Renzi? E’ da vigliacchi cercare di distruggerlo internamente: sferrando quasi quotidianamente dei colpi bassi, vi comportate davvero in modo sinistro. Non vi andrà fatta, cari sinistri, non erediterete il PD. L’invidia non è ancora sopita negli animi della parte sinistra di un partito che pure è al potere. I comunisti esistono ancora in Italia, sono vivi e vegeti nel rancore. Non capiscono che se un Renzi ha occupato lo scranno, è perché i vari Bersani, Letta si sono dimostrati inadeguati a governare. Non sto facendo un’apologia di Renzi, che peraltro ho più volte criticato, ma una cosa bisogna riconoscergli: ha la pellaccia dura e la cambia velocemente, lasciando i lenti alleati con un palmo di naso. Il camaleonte ha sconfitto i dinosauri. Speriamo siano in via di estinzione una volta per tutte. Se Renzi si spostasse al centro, abbandonandoli a fossilizzare con Fassina, troverebbe molti nuovi alleati. Sia gli alfaniani transfughi da Berlusconi sia i suoi orfani prossimi venturi. Per carità, non auguro la morte al Cavaliere, ma di lasciar perdere la politica e abbandonare al suo destino quella pletora di nani e ballerine. Rimarranno sulla scena solo coloro che sanno davvero ballare e recitare. Perché questo purtroppo si richiede ai politici. Piace sempre infatti chi va in piazza a raccontarla più grossa, come si sta vedendo nei teatrini di questi ballottaggi amministrativi.
Tutti al centro, dunque. Mai avrei pensato che sarei arrivata a considerare che sia meglio ricostruire un partito di centro in Italia. E non lo penso tuttora, ma è nella natura degli italiani. Si stanno naturalmente riformando la sinistra, il centro, la destra. Voi direte: ci sono anche i 5 Stelle. Ahinoi, se i militanti 5 Stelle non sapranno sdoganarsi dal loro padre-padrone-padreterno Grillo, finiranno a destra, magari con un po’ di Leghisti e di Fratelli d’Italia: la pensano allo stesso modo. Anzi, forse i grillini sono i più oltranzisti, perché subiscono pedissequamente una gerarchia partitica anacronistica imposta dalla Casaleggio Associati srl. Non saranno liberi di amministrare le città secondo il mandato popolare, come non lo sono stati finora. Basti vedere come è stato trattato il sindaco di Parma dal dittatore occulto, il quale è appunto un attore comico.
Non che Renzi non ci abbia mai fatto ridere, una delle cose che sa fare è il comico a sua insaputa e pure il tragico, perché non ce la passiamo bene. Non avrà vita lunga sulla scena italiana se non si occuperà a breve del popolo delle partite iva, se non stopperà gli strozzini all’Agenzia delle Entrate, se non regolamenterà la politica dell’accoglienza, facendo lavorare gli extracomunitari che siamo costretti a tenerci nel Paese. I cari ospiti non possono fare lavori socialmente utili? E’ tutto preso dalla riforma della Costituzione che scommetto non ha mai letto per intero, altrimenti non avrebbe accettato un tale scempio. Certo va attualizzata, ma perché dobbiamo sempre avere dei politici ignoranti che si affidano a burocrati illetterati per scrivere le leggi? Prima di fare qualunque cosa, avrebbe dovuto modernizzare la burocrazia. L’aveva promesso all’inizio del suo mandato, poi non l’ha più toccata. E’ inaccettabile che negli enti pubblici ci siano dirigenti che non assumono la responsabilità dei loro atti amministrativi e continuano a ricoprire incarichi importanti nuocendo al Paese. Per loro la parola fallimento non esiste, ma intanto mandano in fallimento lo Stato.