Dopo la sparatoria dell’ultimo weekend a New York, durante la quale è stato ferito al volto un agente della Customs and Border Protection fuori servizio, le città santuario sono tornate nel mirino dell’amministrazione Trump, pronta a dare il via alla prossima fase del suo piano di deportazioni di massa.
In settimana, lo zar delle frontiere, Tom Homan, ha promesso di voler “inondare” queste città di agenti dell’ICE, nel tentativo di superare la mancanza di cooperazione che, a suo dire, il governo ha dovuto affrontare da parte dei comuni gestiti dai democratici.
New York è una delle numerose “città santuario” degli Stati Uniti, centri in cui i sindaci ed i governi locali hanno impedito agli ufficiali di polizia sottoposti al loro controllo di collaborare con gli ufficiali federali dell’immigrazione, che lavorano al piano di deportazioni di massa di Trump.
Homan, che in passato ha minacciato di arrestare i sindaci se avessero ostacolato gli sforzi dell’ICE ha dichiarato: “Ogni città santuario è pericolosa. Sono rifugi per i criminali e il presidente Trump non lo tollererà. Lavorerò sodo per mantenere la promessa del presidente e il suo impegno di diverse settimane fa, secondo cui le città santuario sono ora la nostra priorità. Inonderemo la zona”.
“Quello che faremo sarà schierare più agenti a New York City per dare la caccia ai criminali, in modo che le città rifugio ottengano esattamente ciò che non vogliono: più agenti nella comunità e più agenti sui luoghi di lavoro”, ha aggiunto.
I commenti di Homan sono giunti nel corso di una conferenza stampa tenuta da Kristi Noem, segretaria alla Sicurezza interna, e si sono concentrati sull’incidente che ha coinvolto l’agente della CBP fuori servizio.
Il funzionario, 42 anni, si trovava con la sua compagna quando, poco prima di mezzanotte, sarebbe stato avvicinato da due uomini su uno scooter. Non indossava l’uniforme e la polizia ha detto che non c’era alcuna indicazione che fosse stato preso di mira a causa della sua occupazione.
Il suo presunto aggressore, Miguel Francisco Mora Nunez, è stato successivamente preso in custodia dopo essersi presentato in un ospedale del Bronx con ferite da arma da fuoco alla gamba e all’inguine.
Nel corso della conferenza stampa, Noem ha poi affermato che l’episodio è stato il risultato diretto della politica di città santuario adottata dal sindaco di New York, Eric Adams, nonché dell’approccio alla sicurezza dei confini promosso durante la presidenza di Joe Biden.