L’American Federation of Teachers, il sindacato a cui fanno riferimento anche gli insegnanti di New York, ha annunciato una collaborazione con Microsoft, OpenAI e Anthropic per aggiornare i docenti sugli utilizzi possibili dell’Intelligenza Artificiale. L’iniziativa ha fatto sollevare qualche sopracciglio perché non è ancora possibile definire il limite dell’AI e che potrebbe creare più danni di quelli che ha già fatto.
L’investimento da 23 milioni di dollari è a carico delle aziende e offre agli insegnanti delle elementari, medie e superiori un corso di formazione per imparare a utilizzare al meglio l’AI nel corso dell’anno scolastico, dalla pianificazione delle lezioni ai riassunti, agli esami, alle valutazioni. In ultimo: semplificare la vita ai docenti affinché possano dedicarsi completamente agli studenti. Il programma parte in autunno dal “National Center for AI”, uno spazio che verrà creato ad hoc nella sede centrale della United Federation Teachers a Manhattan, e si estenderà piano piano nel resto degli Stati.
L’iniziativa sembra cominciare con le migliori intenzioni, ma diversi insegnanti sono scettici. Non sono stati riconosciuti i benefici effettivi dell’AI e spesso i modelli si confondono, danno informazioni sbagliate (soprattutto se recenti) o potrebbero impigrire gli studenti, facilitando o appiattendo il lavoro tanto da non sviluppare un vero pensiero critico.
Nemmeno la legislatura è chiara sull’utilizzo dell’AI nel sistema educativo. Nel 2023, il Department of Education di New York aveva vietato ChatGPT di OpenAI nelle scuole, ma di recente ha ripristinato il divieto. L’amministrazione Trump, invece, favorisce questo tipo di iniziative: nonostante abbia cancellato quasi 7 miliardi di dollari di fondi a sostegno dell’istruzione, la Casa Bianca ha invitato le Big Tech a offrire corsi di formazione per gli insegnanti e gli studenti.