Prendere la metropolitana a New York costerà un po’ di più. E non si potrà più usare la MetroCard, almeno per chi era abituato al pass mensile da 30 giorni.
La Metropolitan Transportation Authority (MTA) è pronta a introdurre un aumento delle tariffe del 4%, portando il prezzo del biglietto singolo a non meno di 3 dollari (dai $2,90 attuali). Procede parallelamente la dismissione delle storiche tessere magnetiche a favore del nuovo sistema elettronico OMNY, basato sul pagamento contactless.
Secondo quanto indicato nei documenti di bilancio, l’aumento doveva entrare in vigore già ad agosto, ma non è ancora stata fissata una data ufficiale. Qualsiasi decisione del consiglio della MTA in materia di tariffe richiede infatti una finestra obbligatoria di consultazione pubblica di almeno 60 giorni prima che le modifiche possano entrare in vigore.
Nel frattempo, l’agenzia ha già avviato il graduale ritiro delle MetroCard, ancora oggi indispensabili per accedere alla formula illimitata da 30 giorni. Su OMNY, al momento, non è disponibile un’opzione equivalente. Esiste una formula settimanale: superata la soglia dei 34 dollari in una settimana, il sistema blocca automaticamente gli ulteriori addebiti, permettendo al passeggero di viaggiare senza limiti per il resto dei sette giorni. Ma nulla di simile è previsto per l’intero mese.
“Ogni anno restano inutilizzati circa 40 milioni di dollari caricati sulle MetroCard”, ha spiegato Eugene Resnick, portavoce della MTA. “Non riteniamo che il valore di viaggio inutilizzato sia un modello sostenibile”.
Il presidente della MTA Janno Lieber, interpellato durante una conferenza stampa, non ha fornito garanzie sulla sopravvivenza del pass mensile nella nuova era digitale. “Stiamo valutando la possibilità di introdurre altri sconti, bonus o vantaggi per i passeggeri abituali”, ha dichiarato. “Con OMNY abbiamo la possibilità di fare cose che finora non erano tecnicamente realizzabili. È una delle prospettive più interessanti su cui stiamo lavorando”.
Ma mentre la MTA lavora all’ampliamento delle funzionalità del sistema, OMNY si trova al centro di critiche e reclami. All’inizio di giugno, numerosi utenti hanno segnalato addebiti duplicati o viaggi mai effettuati comparsi nei loro estratti conto. L’agenzia ha attribuito l’anomalia a un problema informatico, respingendo le accuse di errori nei calcoli delle tariffe.
“Ogni singola segnalazione che abbiamo ricevuto da parte di utenti che affermavano di essere stati sovraccaricati si è rivelata infondata”, ha assicurato Lieber. “Il problema, che riteniamo assolutamente legittimo, riguarda i ritardi nella registrazione degli addebiti tramite le carte di credito e gli altri sistemi di pagamento. Gli utenti vedono apparire tutto insieme e si spaventano. Ma non è una doppia tariffazione, è una questione tecnica che stiamo cercando di risolvere con i nostri fornitori. I passeggeri non meritano di ricevere queste sorprese”.
Il sistema OMNY è frutto di un contratto firmato nel 2017 con la società Cubic per un valore iniziale di 573 milioni di dollari. Il piano originale prevedeva il ritiro definitivo delle MetroCard entro il 2023. La pandemia e altri rallentamenti tecnici hanno però fatto lievitare i costi complessivi a oltre 700 milioni di dollari, posticipando il phase-out completo alla fine del 2025.