È l’appuntamento più iconico del mese di giugno e New York è la città dalla quale tutto è cominciato. Domenica centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alla marcia del Pride, la più grande del Nord America. Fra i numerosi carri che hanno sfilato lungo la Fifth Avenue fino a Christopher Street al Greenwich Village, anche quello del Comites, accompagnato dall’ex presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ora europarlamentare, che ha coinvolto la comunità italiana presente nella Grande Mela con striscioni e bandiere Tricolore, insieme a quelle arcobaleno.



“Questa parata – ha dichiarato il sindaco Eric Adams durante una conferenza stampa – è più di una semplice celebrazione della nostra comunità LGBT+. È un simbolo della nostra accettazione, di come la nostra diversità in questa città sarà sempre protetta. Non permetteremo a nessuna forma di odio di ostacolare questa celebrazione”.
“Sfilare sulla Fifth Avenue – ha commentato il presidente del Comites, Enrico Zanon -, in mezzo a milioni di persone che celebrano l’amore e la libertà, è un segnale forte e necessario in questi anni in cui i progressi faticosamente conquistati rischiano di essere messi in discussione”. È il quarto anno che il gruppo italiano ha partecipato alla marcia del Pride di New York con uno striscione disegnato da Marco Gallotta con la frase “Gli italiani sono nati anche in questo modo”, ispirandosi al messaggio di “Born This Way” di Lady Gaga.

Il tema di quest’anno celebrava le origini, quindi la prima marcia dopo i moti di Stonewall, gli scontri violenti fra la comunità LGBT+ e la polizia avvenuti nella notte fra il 27 e il 28 giugno 1969. All’epoca gli agenti entrarono allo Stonewall Inn, uno dei bar gay più popolari a Christopher Street, e cominciarono a menare le persone dentro al locale per farle uscire. Mai questa storia è stata attuale come lo è ora.
Sotto l’Amministrazione Trump sono a rischio le terapie ormonali per il cambio di genere; diversi Stati, come la Florida e la Louisiana, hanno approvato una serie di leggi conservatrici, fra cui la “Don’t Say Gay”, che per esempio vietano le lezioni sull’orientamento sessuale nelle scuole; di recente, la Casa Bianca ha deciso che le persone transgender non possono iscriversi alla leva militare, dove vengono riconosciuti ufficialmente solo due generi e sono stati ritirati i fondi per alcuni studi sulla salute della comunità LGBT+.