Arrivato alla quarta edizione, è ricominciato il Peperoncino Jazz Festival – New York Session, che promuove il meglio del jazz italiano e internazionale nei luoghi più iconici della Grande Mela. Dopo sei serate al Blue Note nel West Village, gli eventi si spostano all’Istituto Italiano di Cultura su Park Avenue per tre giornate.
La serata inaugurale, che ha registrato il tutto esaurito, ha celebrato il leggendario Mike Mainieri, 87 anni e oltre sessant’anni di carriera nel mondo della musica, in conversazione con Dave Schroeder, musicologo e professore della New York University, prima e in un concerto dal vivo dopo. “Il primo è una leggenda della musica – li ha presentati Sergio Giminiano, direttore artistico del Festival, esportato dalla Calabria nel 2019 –. Il secondo è uno dei miei migliori amici qui a New York”.

Il Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele ha inaugurato l’evento: “Spesso diamo per scontato che l’Italia ha una lunga e importante tradizione nel jazz. Nell’ultimo secolo abbiamo prodotto diversi lavori significativi, probabilmente perché siamo un Paese di contaminazione”. Mainieri ha origini italiane e da Arthur Avenue, cuore della Little Italy del Bronx, è arrivato a suonare con alcuni grandi della musica quali Buddy Rich, Billie Holliday, Frank Zappa, Jimi Hendrix, ma anche a produrre singoli e album con Carly Simon, Paul Simon, Linda Ronstadt, gli Aerosmith, Billy Joel, James Taylor, Dire Straits e George Benson.


Mainieri ha cominciato a fare musica quando aveva 15 anni. “Io l’ho conosciuto quando faceva parte dei Steps Ahead – ha commentato Schroeder – e non sapevo che era già la sua terza, quarta vita”. Fra ricordi commoventi e aneddoti divertenti, Mainieri si è raccontato a cuore aperto: dal provino per il programma di Paul Whiteman all’incontro con Buddy Rich.
Cliccando questo link è possibile trovare il programma completo di Peperoncino Jazz Festival – New York Session, ospitato altre due volte all’Istituto Italiano di Cultura (il 18 giugno e il 20 giugno).