Cresce la tensione tra cittadini e forze dell’ordine a Manhattan, dove sabato pomeriggio una manifestazione contro le retate dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) è degenerata in scontri con la polizia. Davanti alla sede dell’agenzia federale per l’immigrazione, a Federal Plaza, alcuni manifestanti hanno forzato i cordoni di sicurezza. La NYPD ha confermato l’arresto di diversi partecipanti.
L’episodio si inserisce in un’ondata repressiva più ampia, promossa dall’amministrazione Trump, che negli ultimi giorni ha intensificato le deportazioni su scala nazionale. A Los Angeles, gli agenti federali hanno effettuato oltre 40 arresti nel corso di perquisizioni simultanee in vari quartieri. Anche lì la risposta è stata immediata: proteste in strada, sirene, lacrimogeni, proiettili di gomma – che hanno spinto l’amministrazione GOP a inviare 2000 componenti della Guardia Nazionale.
A scatenare la rabbia a New York è stato il fermo di uno studente di terza superiore della Grover Cleveland High School, istituto pubblico nel quartiere di Ridgewood, nel Queens. Il ragazzo si era recato presso il tribunale dell’immigrazione per partecipare a un’udienza legata alla sua richiesta di asilo. È lì che è stato prelevato dagli agenti ICE.
Il senatore statale Mike Gianaris, che rappresenta l’area, ha confermato la notizia con un messaggio su X: “L’arresto di minori nei tribunali e la loro separazione dalle famiglie è inaccettabile, e mi unisco alla scuola nel chiedere il suo rilascio”. Nessuna informazione ufficiale è stata resa nota sull’identità del giovane né sul luogo in cui si trova detenuto.
La cancelliera scolastica Melissa Aviles-Ramos ha espresso “profonda preoccupazione” e ha ribadito che “questo giovane dovrebbe essere a casa, con la sua famiglia, non trattenuto da ICE”. In una nota ufficiale ha precisato che l’episodio non è avvenuto dentro l’istituto scolastico, esortando comunque le famiglie a continuare a mandare i figli a scuola: “I nostri istituti sono e resteranno spazi sicuri per ogni alunno”.
A maggio, un altro studente delle scuole pubbliche cittadine era stato arrestato con modalità analoghe. Si chiama Dylan Lopez Contreras, ha 20 anni, viene dal Venezuela e frequentava la Ellis Preparatory Academy nel Bronx. Anche lui si era presentato a un’udienza obbligatoria presso il tribunale per l’immigrazione a Lower Manhattan. E anche lui è stato prelevato e portato via.
Secondo Chalkbeat, il ragazzo era entrato legalmente negli Stati Uniti nell’aprile 2024, nell’ambito di un programma d’ingresso lanciato sotto l’amministrazione Biden. La città di New York ha presentato un’istanza formale per chiederne il rilascio, sostenendo che sia trattenuto senza le garanzie del giusto processo.
Contreras si trova attualmente nel centro di detenzione federale di Moshannon Valley, in Pennsylvania.
Sul punto è intervenuto anche l’ufficio del sindaco Eric Adams: “Siamo a conoscenza dell’arresto di uno studente delle scuole pubbliche dopo un’udienza in tribunale e stiamo raccogliendo informazioni. Come ha già detto il sindaco, la nostra città è meno sicura quando le persone hanno paura di accedere ai servizi pubblici, come recarsi alle udienze, e sono costrette a nascondersi”.