Solo il 34% dei residenti di New York ritiene “buona” o “eccellente” la qualità della vita in città, secondo la nuova indagine condotta dalla Citizens Budget Commission (CBC). Nel 2017, era il 51%. Un crollo netto, che riflette la persistente insoddisfazione su più fronti: sicurezza, decoro urbano, trasporti pubblici e qualità dei servizi.
Il sondaggio, intitolato Straight from New Yorkers 2025, ha raccolto tra marzo e aprile le opinioni di oltre 1.700 residenti nei cinque distretti, restituendo un quadro che la stessa CBC — ente indipendente finanziato da fondi privati — definisce “impietoso”. Rispetto al 2023 si nota un lieve miglioramento, ma la distanza dai parametri pre-Covid resta marcata.
“I newyorkesi sono ancora molto più insoddisfatti della qualità della vita, dei servizi e della sicurezza pubblica rispetto a prima della pandemia,” si legge nel rapporto.
Tra le criticità principali, la percezione della sicurezza: solo il 42% dei partecipanti giudica “buono” o “eccellente” il livello di sicurezza nel proprio quartiere. Era il 50% nel 2017, il 37% appena due anni fa. Un miglioramento, ma insufficiente, nonostante il sindaco Eric Adams abbia annunciato nelle scorse settimane un calo storico di omicidi e sparatorie nei primi mesi del 2025.
Ancora più allarmanti i dati sulla metropolitana: appena metà degli intervistati dichiara di sentirsi al sicuro durante il giorno, e solo il 22% nelle ore notturne. Nel 2017, le percentuali erano rispettivamente al 63% e al 46%.
La spazzatura che si accumula sui marciapiedi, i ritardi nei trasporti, le segnalazioni di topi in aumento: solo il 36% dei cittadini considera “pulito” il proprio quartiere, in crescita rispetto al 34% del 2023, ma ben distante dal 47% registrato otto anni fa.
Ancora peggiore il giudizio sull’efficienza della macchina amministrativa: appena il 27% promuove i servizi pubblici municipali, in risalita rispetto al 23% dello scorso anno, ma lontanissimo dal 44% del 2017. Solo l’11% dei newyorkesi ritiene che le proprie tasse siano spese in modo appropriato.
La delusione attraversa tutte le fasce sociali, ma sorprende il dato che riguarda i quartieri a maggiore reddito: qui la valutazione complessiva è peggiorata rispetto al 2023. Anche Manhattan, dove biblioteche, vigili del fuoco e servizi sanitari d’emergenza mantengono indici di gradimento più alti rispetto ad altre zone, registra un calo nel senso generale di vivibilità.
La CBC segnala inoltre come la frustrazione sia particolarmente accentuata tra gli afroamericani, gli ispanici e i residenti del Bronx, dove i tassi di insoddisfazione superano la media cittadina.
Nonostante il quadro critico, la percentuale di chi prevede di restare a New York nei prossimi cinque anni è salita al 55% (era il 50% nel 2023), ma resta inferiore al 58% di otto anni fa. I motivi principali citati da chi medita un trasferimento sono tre: l’eccessivo costo della vita (76%), le preoccupazioni per la sicurezza (73%) e la scarsità di spazio abitativo (60%).
Non tutto, però, è in declino. Alcuni indicatori mostrano segni di ripresa: la valutazione dei parchi di quartiere e la facilità negli spostamenti interni alla città sono tornate ai livelli del 2017. Anche i servizi locali — come le biblioteche, i pompieri e il pronto intervento — continuano a ricevere apprezzamenti superiori alla media, soprattutto a Staten Island.
Ma nel complesso, la CBC lancia un avvertimento: “Se New York vuole restare una metropoli competitiva e attrattiva per residenti e imprese, deve riconquistare la fiducia dei suoi cittadini.”
L’appuntamento con le elezioni municipali del 2025 si avvicina, e chi ambisce a guidare la città dovrà fare i conti con un elettorato sempre più esigente — e sempre meno paziente.