È seduto su una sedia a rotelle, legato con una cinghia all’altezza del petto, e lo si vede scherzare con tre uomini in una cucina e maneggiare una friggitrice ad aria.
“Stai cucinando crack su una sedia a rotelle“, dice qualcuno fuori campo. Risate. “Questo crack farà schifo“, commenta un altro. E anche il protagonista, Michael Valentino Teofrasto Carturan, se la ride.
Eppure, secondo la ricostruzione degli investigatori, Carturan – imprenditore italiano di 28 anni – sarebbe stato sequestrato e torturato per quasi tre settimane all’interno di una lussuosa abitazione al numero 38 di Prince Street, nel quartiere di SoHo a Manhattan, da due uomini oggi in custodia cautelare senza possibilità di cauzione: John Woeltz, 37 anni, e William Duplessie, 32. Il loro obiettivo, secondo le accuse, era ottenere la password del portafoglio Bitcoin della vittima, dal valore di svariati milioni di dollari.
Il video, ottenuto da TMZ e apparentemente girato l’11 maggio alle 1:45 del mattino – cinque giorni dopo l’inizio del presunto sequestro – getta nuove ombre sull’intera vicenda: era forse drogato? In preda alla sindrome di Stoccolma? O forse una strategia per non far arrabbiare i suoi carnefici?
Carturan appare cosciente, collaborativo, persino divertito. E nel video si distinguono almeno altre tre voci maschili, oltre a quella dei due principali indagati. Alcuni dei presenti non sono stati identificati ufficialmente. La procura non ha finora chiarito se siano coinvolti a vario titolo o se abbiano solo assistito senza intervenire.
Secondo le autorità, Carturan sarebbe stato attirato da Woeltz nella villa di SoHo il 6 maggio, gli sarebbe stato sottratto il passaporto e da quel momento avrebbe vissuto un incubo scandito da ripetute minacce con armi da fuoco, scariche elettriche, e persino un tentativo di mutilazione con una motosega.
Gli aggressori lo avrebbero obbligato a fumare crack davanti a una telecamera per ricattarlo e spingerlo a cedere le credenziali del wallet. Avrebbero persino minacciato di inviare le immagini agli investitori italiani della vittima.
Ma Carturan ha resistito fino al 23 maggio, quando ha finto di collaborare e, approfittando di un momento di distrazione mentre i suoi rapitori cercavano il portatile con il wallet, è fuggito sanguinante e scalzo dall’abitazione, chiedendo aiuto. In ospedale ha raccontato l’intera storia. Durante la perquisizione del palazzo – un attico in affitto per 30-40mila dollari al mese – gli agenti hanno trovato armi da fuoco, droghe, e alcune fotografie Polaroid che documenterebbero le torture inflitte alla vittima.
Duplessie si è consegnato spontaneamente alla polizia martedì scorso, pochi giorni dopo l’arresto di Woeltz. Entrambi sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni aggravate, detenzione illegale di armi e altri reati. L’avvocato di Duplessie ha sostenuto in aula che “il suo coinvolgimento è fortemente contestato” e ha chiesto la libertà su cauzione – un milione di dollari – proponendo che il suo assistito si trasferisca dal padre in Florida. Il giudice ha respinto la richiesta. Per Woeltz, noto investitore crypto con accesso a jet e elicotteri privati, la detenzione preventiva è stata giustificata anche dal pericolo di fuga.
Nella stessa inchiesta era stata fermata anche una donna, ma la procura ha deciso di non procedere nei suoi confronti.
Nessun commento finora dagli avvocati dei due imputati, né dai rappresentanti di Carturan, che ha mantenuto il riserbo. Il suo nome è stato reso pubblico solo dai media americani, mentre fonti ufficiali continuano a indicarlo come “un turista italiano”.
Il caso si inserisce in un contesto più ampio: in Francia, nelle ultime settimane, oltre venti persone sono state arrestate in seguito a una serie di sequestri e tentativi di rapimento legati al mondo delle criptovalute. A Nantes e a Parigi sarebbero stati presi di mira imprenditori e famiglie con portafogli crypto rilevanti.
“Sta diventando un trend”, ha dichiarato l’avvocato penalista David Seltzer, esperto di crimini informatici. “Invece di rapinare una banca, cercano qualcuno con un wallet Bitcoin. Pensano sia un modo più semplice per ottenere liquidità”.