E’ morto all’età di 69 anni Bernard Kerik, ex capo della polizia di New York. Ha guidato il dipartimento dall’agosto del 2000 al dicembre del 2001, divenendo uno dei volti principali della risposta della città agli attacchi terroristici dell’11 settembre.
Figura molto vicina all’allora sindaco Rudy Giuliani, ha condiviso con lui le lodi che la nazione e il mondo hanno tributato ai loro valorosi sforzi in seguito alla tragedia. La sua leadership durante la crisi gli è valsa un riconoscimento nazionale e in seguito ha ricevuto numerosi premi per il suo servizio.
Nel 2009, si dichiarò colpevole di corruzione federale e reati fiscali, trascorrendo alcuni anni in carcere. Venne graziato nel 2020 dal presidente Donald Trump, di cui è stato sostenitore.
La carriera lavorativa di Kerik inizia nel 1993, quando vene scelto come guardia del corpo ed autista di Giuliani, al tempo candidato sindaco di New York.
Nel 1997, dopo che Kerik aveva scalato i ranghi del Dipartimento di Polizia, diventando investigatore antidroga, fu proprio Giuliani a nominarlo commissario del Dipartimento di correzione, carica che ricoprì fino al 2000, ottenendo ottimi risultati.
“Sono addolorato per la perdita del mio caro amico”, ha scritto l’ex sindaco di New York in un post su X, “Era un agente di polizia decorato, ed è stato commissario della NYPD durante il peggior attacco terroristico sul suolo americano”.
“Per quasi vent’anni, Kerik ha servito e protetto i newyorkesi, contribuendo anche alla ricostruzione della città dopo l’11 settembre. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari”, ha invece comunicato il dipartimento della polizia della Grande Mela, attualmente guidato da Jessica Tisch.
“Oggi piangiamo la perdita di Bernard B. Kerik, un guerriero, un patriota e uno dei più coraggiosi servitori dello Stato che questo Paese abbia mai conosciuto”, ha infine dichiarato Kash Patel direttore dell’FBI, “Bernie è mancato tragicamente il 29 maggio 2025, dopo una battaglia privata contro la malattia”.
Pochi anni dopo aver lasciato la NYPD, l’ex poliziotto newyorkese venne nominato Segretario per la Sicurezza Interna dal Presidente George W. Bush. Tuttavia, si ritirò una settimana dopo, poiché, per sua stessa ammissione, aveva assunto un immigrato senza documenti come babysitter ed aveva trascurato il pagamento di alcune tasse.
Le sue affermazioni, diedero il via a numerose indagini sul suo conto. Nel 2006, si è dichiarato colpevole di due reati minori relativi alla ristrutturazione del suo appartamento a Riverdale, mentre era commissario penitenziario, effettuata da un’impresa edile del New Jersey sospettata di legami con la criminalità organizzata. Venne multato di 221.000 dollari.
Nel novembre 2007, Kerik è stato incriminato per corruzione federale e si è dichiarato non colpevole di 16 capi d’accusa, tra cui associazione a delinquere, frode fiscale e false dichiarazioni.
Nel 2009, si è invece dichiarato colpevole di otto capi d’accusa, tra cui frode fiscale e menzogna ai funzionari della Casa Bianca, ed è stato successivamente condannato a 48 mesi di carcere. Kerik è stato poi rilasciato per buona condotta dopo aver scontato tre anni dietro le sbarre.
Nel 2020, dopo che Trump gli concesse la grazia, si unì nuovamente a Giuliani, divenuto negli anni l’avvocato del leader MAGA, sostenendo che le elezioni del 2020 fossero state falsate, in favore di Joe Biden.