Dopo aver ammirato i suoi dipinti, ora è possibile entrarci dentro. Così il New York Botanical Garden trasforma il Bronx in un quadro vivente, grazie alla mostra “Van Gogh’s Flowers”, un omaggio all’universo floreale del pittore olandese più amato al mondo. Fino al 26 ottobre, l’arte e la natura si fondono in un’esperienza multisensoriale, unica nel suo genere, tra fiori reali, installazioni su larga scala e performance artistiche.
I visitatori, muniti da un biglietto dal costo di 35 dollari, saranno accolti sin dall’ingresso da spettacolari composizioni create dal duo Graphic Rewilding, Catherine Borowski e Lee Baker, presso la piscina riflettente del giardino. Proprio Baker ha raccontato che gli steli degli iris sono stati pensati per richiamare lo skyline della Grande Mela.
All’interno del Conservatorio Haupt, l’esperienza si fa ancora più intensa. Sculture tridimensionali in acciaio realizzate da Amie Jacobsen, ispirate ai capolavori floreali di Van Gogh, mostrano, attraverso le sue parole, quanto l’arte sia intimamente connessa alla natura.
Uno dei punti focali della mostra è la suggestiva ricostruzione del giardino dell’ospedale di Arles, dove il pittore trascorse gli ultimi anni della sua vita. Secondo Brian Sullivan, vicepresidente del NYBG per le serre e il paesaggio, quei colori vividi rappresentano la luce che il visionario seppe trovare anche nei luoghi più cupi, realizzando in quel periodo alcune delle sue opere più iconiche, tra cui i celebri girasoli.
I girasoli, saranno gli indiscussi protagonisti del Conservatorio che ospita una piramide monumentale circondata da vere piante, accanto a installazioni interattive firmate dall’artista francese Cyril Lancelin. Lo scultore ha spiegato che, entrando nelle sue opere, il visitatore cambia prospettiva: “non si osserva più l’arte da fuori, ma ci si immerge completamente”.
La presidente e CEO del giardino, Jennifer Bernstein, ha sottolineato come l’esperienza proposta sia qualcosa che solo il NYBG può offrire: una visione totale nel mondo di Van Gogh, grazie anche all’expertise degli orticoltori che hanno trasformato i dipinti in paesaggi reali e profumati.
Non manca il ruolo partecipativo: ogni fine settimana, i visitatori possono dipingere en plein air con la guida di un esperto. Helena Laporte-Burns, direttrice della programmazione pubblica, ritiene che questa attività possa aiutare a vedere con occhi nuovi la bellezza che ci circonda e a portarla sulla tela.
Ma l’incanto continua anche al calar del sole. In alcune serate selezionate, lo spettacolo si arricchirà con le “Starry Nights”, che includono musica dal vivo, performance artistiche, cocktail, cibo e un innovativo show di droni ispirato a Van Gogh, il primo mai realizzato in una istituzione culturale della Big Apple.