Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), nel 2024 le morti per overdose nello Stato di New York sono diminuite del 32% rispetto all’anno precedente, con un ritorno ai livelli pre-pandemia. Le autorità attribuiscono questo risultato alle politiche di “contenimento del danno”, che hanno portato alla distribuzione di 300.000 kit di naloxone (per trattare l’overdose) e 23 milioni di test per il fentanyl. Tuttavia, la commissaria dell’Office of Addiction Services and Supports (OASAS), Chinazo Cunningham, avverte che eventuali tagli federali alla copertura sanitaria Medicaid destinata alle persone a basso reddito, metterebbero a rischio le cure per le persone con dipendenze, due terzi delle quali dipendono proprio da quel programma.
L’OASAS fa parte del sistema sanitario dello Stato di New York ed è responsabile della supervisione e del coordinamento dei servizi di prevenzione, trattamento e supporto per le dipendenze e i disturbi legati all’uso di sostanze.
Cunningham ha affermato: “Questo taglio avrebbe un impatto enorme sulle persone con dipendenze. Ovviamente non si tratta solo di dipendenza, ma dell’assistenza sanitaria in generale. Siamo molto, molto preoccupati: avere Medicaid, un’assicurazione, la possibilità di pagare i farmaci e ricevere le cure mediche necessarie è assolutamente essenziale.”
La commissaria sostiene che, in questo momento, le persone hanno gli strumenti necessari per testare le sostanze e modificare il proprio comportamento, se lo desiderano. Per questo, sottolinea l’importanza di lavorare anche fuori dalle cliniche, incontrando in strada le persone a rischio di overdose, indirizzandole verso il trattamento e fornendo loro i farmaci che possono salvare la vita.
La crisi legata al fentanyl a New York è parte integrante della più ampia emergenza oppioidi che ha colpito gli Stati Uniti dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi, con un impatto devastante soprattutto nelle aree urbane più povere come il Bronx. In particolare, l’uso del fentanyl illegale si è diffuso a partire dal 2011, con un’escalation significativa di casi e decessi negli anni successivi. Una singola dose di questo potente oppioide sintetico può costare meno di un dollaro, favorendone la diffusione nel mercato illegale e il consumo su larga scala. Poiché agisce anche come depressore del sistema nervoso centrale, chi lo assume corre un rischio elevatissimo di arresto respiratorio e morte per overdose, anche a dosi minime.