Cinque corsie che diventano tre, marciapiedi che si allargano di tre metri, centinaia di nuovi alberi. Ma anche un conto da 422 milioni di dollari quasi interamente pagato dai contribuenti.
Il sindaco di New York Eric Adams ha presentato mercoledì il maxi-progetto di rifacimento di Fifth Avenue, nel tratto tra Bryant Park e Central Park, per rilanciare l’arteria più iconica di Manhattan come polo dello shopping internazionale.
“Basta marciapiedi stretti, basta traffico da evitare. Vogliamo una Fifth Avenue più sicura, più verde, più camminabile”, ha detto Adams in conferenza stampa.
I lavori, però, non partiranno prima del 2028. Il progetto è ancora in fase di disegno e richiederà un coordinamento complesso con il colosso energetico Con Edison e il Dipartimento per la Protezione Ambientale. Intanto, però, il sindaco vuole che i fondi siano già inseriti nel bilancio comunale in approvazione a fine giugno.
Di quei 422 milioni, 402 arriveranno direttamente dalle casse della città. I restanti 20 saranno coperti dal Fifth Avenue Business Improvement District, un’associazione che riunisce i commercianti dell’area. Un contributo privato che vale meno del 5% del totale. Troppo poco, secondo molti.
La zona interessata comprende nomi di peso come Saks, Tiffany e Trump Tower. Il restyling prevede l’eliminazione di due corsie per il traffico e l’ampliamento dei marciapiedi da 4,5 a 7,5 metri. L’obiettivo, secondo il municipio, è rendere l’area una versione newyorkese degli Champs-Élysées parigini.
Non tutti, però, applaudono. “Il sindaco sta buttando sotto l’autobus i pendolari per compiacere le boutique di lusso”, ha attaccato Danny Pearlstein di Riders Alliance, come scrive il Gothamist. “Proprio come il Buffalo Billion di Cuomo, il Fifth Avenue Half Billion di Adams è un gigantesco regalo ai grandi interessi, pagato dai cittadini”.
Anche le associazioni per la mobilità sostenibile sono sul piede di guerra. Il piano elimina una delle due corsie preferenziali per gli autobus e non prevede alcuna pista ciclabile. “Così i ciclisti finiranno sui marciapiedi, scontrandosi con i pedoni”, ha denunciato Ben Furnas, direttore di Transportation Alternatives. “Una visione corta e miope, che ignora le esigenze reali della città”.
Secondo il municipio, buona parte del budget servirà per spostare le infrastrutture sotterranee – fognature, tubature, reti – e preparare il terreno alla nuova alberatura. L’intervento prevede la rimozione completa del manto stradale. Una necessità, dicono i tecnici, che ha fatto lievitare i costi rispetto alla stima iniziale di 350 milioni.
L’accordo con i commercianti era stato raggiunto lo scorso autunno, ma fino a questa settimana non era chiaro quanto avrebbero messo di tasca propria. Ora si scopre che l’intero peso dell’operazione sarà sulle spalle dei contribuenti. Ma Adams difende a spada tratta la scelta: “Fifth Avenue genera ogni anno oltre 111 miliardi di dollari in valore economico. Investire qui è investire nel futuro di New York”.