Per l’ultimo appuntamento che conclude i festeggiamenti del 50° anniversario del Gruppo Esponenti Italiano, il presidente Mario Calvo Platero ha premiato l’Ambasciatrice d’Italia a Washington Mariangela Zappia per la carriera dedicata a consolidare i rapporti transatlantici. Il momento di ritrovo all’esclusivo Racquet & Tennis Club di Park Avenue è stata l’occasione per salutare Zappia che a breve termina il suo mandato.
Platero ha ripercorso la carriera diplomatica di Zappia, in cui gli Stati Uniti sono stati una costante. Dopo un primo incarico a Dakar, è stata inviata al Consolato Generale di New York negli anni Novanta e poi è tornata nella Grande Mela nel 2000 per lavorare presso la Rappresentanza italiana alle Nazioni Unite.
“Ho visto la città cambiare da Dinkins a Giuliani – ha commentato l’Ambasciatrice Zappia – e poi di nuovo con la caduta delle Torri Gemelle. Quello è stato il momento di svolta, ha segnato l’inizio di una nuova fase. Non si poteva più pensare a un mondo con un’intenzione di benessere universale, non esisteva”.


Nel 2014, è stata nominata Ambasciatrice italiana al Consiglio Atlantico a Bruxelles, la prima donna a ricoprire questo ruolo. Poi è tornata a New York nel 2018, come Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, un altro primato. “Era il lavoro dei miei sogni – ha commentato Zappia –. In quelle sale, hai la possibilità di incontrare il mondo e intercettare i cambiamenti. E a quel punto un’evoluzione c’era stata. Pensavamo che la globalizzazione avrebbe portato quel benessere generalizzato. In realtà ha solamente accentuato le differenze”.
Nel 2021, è stata nominata Ambasciatrice d’Italia a Washington e anche questo è stato un primato. “Non credo che l’America sia in declino – ha dichiarato Zappia –, ma penso si sia resa conto di non essere più l’unica e che ci sono altri attori in ascendenza. Questo posto, però, continua a essere un grande centro del mondo”.

In conversazione con il presidente del GEI, l’Ambasciatrice ha esplorato come in questi quarant’anni i rapporti fra Stati Uniti e Italia si sono evoluti sotto diverse amministrazioni alla Casa Bianca e governi a Palazzo Chigi, ma anche considerando fattori esterni, come la guerra in Ucraina o l’influenza della Cina. “La nostra collaborazione rimane inevitabile – ha concluso Zappia – e in continua evoluzione. Il rapporto economico è veramente amplio, quello culturale lo è altrettanto, ma stanno emergendo anche settori che erano una nicchia ma potrebbero diventare trainanti, come lo spazio e le tecnologie”.