È la fine di un’era, e forse l’inizio di un cambiamento atteso da oltre un decennio.
Con una decisione senza precedenti, un giudice federale ha disposto che il carcere di Rikers Island, a New York, tristemente noto per abusi e violenze, venga posto sotto la gestione di un’autorità esterna nominata dal tribunale. Il provvedimento arriva a seguito di una causa collettiva avviata nel 2012 da detenuti che hanno denunciato aggressioni da parte del personale penitenziario.
Secondo quanto stabilito dalla giudice Laura Taylor Swain, il nuovo amministratore sarà un professionista indipendente, scelto per la sua competenza e incaricato di collaborare con il Dipartimento di Correzione della Grande Mela, pur riferendo direttamente alla corte. L’obiettivo: affrontare e correggere le persistenti violazioni dei diritti costituzionali nei confronti delle persone detenute.
La sentenza rappresenta un punto di svolta, secondo gli avvocati dei querelanti. Hanno dichiarato che solo un’autorità svincolata da pressioni politiche e logiche burocratiche potrà finalmente attuare riforme concrete e strutturali. In una nota congiunta, Mary Lynne Werlwas, direttrice del Prisoners’ Rights Project, un programma specializzato all’interno di Legal Aid Society, che si occupa della tutela dei carcerati nelle strutture statali e Debra Greenberger, legale dello studio Emery Celli Brinckerhoff Abady Ward & Maazel LLP, hanno sottolineato come questo cambiamento sia l’unica via per garantire dignità e giustizia a chi è stato per troppo tempo lasciato senza voce.
L’amministratore, hanno aggiunto, avrà piena autorità per introdurre le riforme necessarie, contrastare la cronica cattiva gestione del sistema e migliorare le condizioni quotidiane di detenzione, giudicate in molti casi disumane.
La vicenda giudiziaria nasce più di dieci anni fa, da testimonianze raccapriccianti di ex detenuti che raccontavano pestaggi, abusi e impunità. Dopo anni di monitoraggi falliti e promesse disattese, la nomina di un manager esterno segna un momento cruciale nella lunga battaglia per i diritti umani all’interno del sistema carcerario americano.