Da Trastevere agli Stati Uniti. In conversazione con il cultural strategist Vittorio Calabrese, Gaia Di Lorenzo ha presentato l’attività di CASTRO Projects, che si occupa di promuovere e sostenere gli artisti emergenti, al pubblico dell’Istituto Italiano di Cultura a New York. Con l’occasione la fondatrice ha inaugurato l’avventura a stelle e strisce: American Friends of CASTRO Projects.
Il nome è l’acronimo di Contemporary Art Studios Roma, ma è anche la traduzione italiana del latino “accampamento” che esprime le intenzioni del progetto: diventare un punto di riferimento per gli artisti emergenti che hanno bisogno di confrontarsi per crescere e di un sostegno per continuare a studiare.

“L’idea è nata nel 2017 e nel 2018 siamo partiti – ha raccontato Di Lorenzo ai microfoni de La Voce di New York –. Un paio di estati fa siamo stati contattati dagli Stati Uniti perché c’era qualcuno interessato al progetto proponendoci di espanderci. Per il momento quindi facciamo delle attività in giro per la città, in base a dove sono collocati gli artisti. Poi puntiamo a spostarci nel resto del Paese”.
Con i suoi tre programmi, CASTRO è diventato una risorsa fondamentale per gli artisti contemporanei perché spesso le accademie tradizionali si affidano a modelli di insegnamento obsoleti che non forniscono competenze e impegno critico necessari per orientarsi nel panorama artistico attuale. Quaranta sono i talenti emergenti che finora hanno vinto la fellowship per il Programma Studio affinché possano seguire l’ambito della loro specialità. “Ma ce ne sono tanti altri che partecipano alle attività di CASTRO”, ha commentato Di Lorenzo, per via del “Programma Pubblico”, che oltre alle mostre comprende panel formativi e tavole rotonde di confronto, e del “Programma Academia”, vere e proprie lezioni con gli esperti.
“Tutti possono essere coinvolti, senza limite d’età”, ha spiegato Di Lorenzo. CASTRO, infatti, si rivolge agli artisti emergenti in generale. “Al principio, avevamo imposto il massimo a 35 anni. Ma poi mi sono accorta che è più importante sostenere chi è all’inizio della carriera e che spesso non sempre si tratta di giovani”.