New York è sporca. E secondo l’ultima indagine della Sanitation Foundation, l’organizzazione no-profit ufficiale affiliata al Dipartimento della Sanità della città, la colpa è soprattutto dei giovani. I ragazzi della Generazione Z, tra i 18 e i 34 anni, sono stati definiti i “peggiori trasgressori ambientali” della metropoli: i più inclini a gettare rifiuti in strada, specialmente nei quartieri di Bronx e Queens.
Nonostante dichiarino di essere orgogliosi dei propri distretti, molti ammettono di buttare spazzatura per terra, anche se solo occasionalmente. Gli alibi sarebbero sempre le stesse: la mancanza di cestini vicini, oppure perché “andavano di fretta”. Giustificazioni che, se da un lato rivelano un senso di disconnessione, dall’altro alimentano una percezione più ampia: quella di una città trascurata.
A colpire è anche il paradosso generazionale. Mentre questi si scusano, altri coetanei li etichettano come “pigri” e “irrispettosi”, accusandoli di peggiorare la reputazione urbana. La ricerca rivela infatti che quasi 4 newyorkesi su 10 hanno confessato di aver lasciato cadere oggetti almeno una volta, solo il 29% dice di non averlo mai fatto.
Secondo alcuni osservatori, i dati del sondaggio potrebbero non riflettere del tutto la realtà. perché molti tenderebbero a minimizzare i propri comportamenti. C’è chi sottolinea come, col tempo, si sia sviluppata una sorta di rassegnazione: “o si continua ad avere a cuore la Big Apple, oppure si smette semplicemente di provarci”. Sono numerosi quelli che decidono di trasferirsi altrove, e fra le motivazioni indicate viene spesso citato il crescente degrado, con vie piene di nettezza urbana e una percezione sempre più diffusa di vivere in una discarica a cielo aperto.
C’è chi, invece, ha perso addirittura ogni speranza e decide personalmente di raccogliere i rifiuti lasciati davanti a casa due o tre volte a settimana.
Il problema non è passato inosservato al sindaco Eric Adams, che ha annunciato un investimento da 32 milioni di dollari per rafforzare il Dipartimento della Sanità cittadino. Intanto, Sanitation Foundation lancia la campagna “Don’t Do NYC Dirty” per incoraggiare i cittadini a riprendersi le strade. Tuttavia un dubbio resta: potrà questa iniziativa pubblicitaria riempire il vuoto civico di chi vive la città come se non appartenesse a nessuno?