Dopo il punto sul passato, la presidente del gruppo CNH Industrial Suzanne Heywood si è concentrata sul futuro. In una delle sale esclusive della Borsa di New York, l’azienda italo-americana specializzata in macchinari e servizi per l’agricoltura ha presentato all’Investor Day 2025 il nuovo piano di crescita verso il 2030, con un consiglio di amministrazione completamente rinnovato.
“Ogni acquisizione strategica o espansione in nuovi mercati – ha inaugurato la giornata Heywood ripercorrendo la storia di CNH Industrial – ci ha fatto diventare più forti e versatili. Ora la combinazione di economia di scala, esperienza, innovazione e alta qualità ci garantisce un posizionamento unico”, in termini di eccellenza e leadership tecnologica. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale ha velocizzato alcuni procedimenti, permette di effettuare analisi più dettagliate e rende i macchinari molto più efficienti e precisi. Infine, ha ricordato Heywood, l’azienda ha subito una notevole revisione interna che ha condotto a una struttura organizzativa più snella per “un processo decisionale più agile e una performance sostenibile nel lungo termine, affinché sia più facile adattarsi ai cambiamenti all’interno del mercato”.

Negli ultimi anni, l’azienda ha registrato ricavi sui 20 miliardi di dollari circa, con 36 mila dipendenti a tempo pieno e una presenza commerciale in 170 Paesi. Gli Stati Uniti rimangono uno degli hub più fruttuosi, con un portfolio di venti macchinari di alta qualità. “È stato decisivo – ha commentato il CEO Gerrit Marx – investire sulla produzione interna di certi componenti fondamentali invece di affidarsi a terzi”. È chiaro, però, che non è possibile spostare tutto il sistema produttivo da un Paese all’altro. “Innanzitutto, non avrebbe senso”, ha ribadito Marx, perché i macchinari vengono programmati con competenze specifiche in base all’applicazione “non trasferire macchinari che hanno competenze specifiche per gli ambiti per cui vengono ogni macchinario ha la sua applicazione specifica. “Infine, non riusciremmo ad assorbire l’impatto che avrebbe una misura di questo tipo”.
Al suo primo Investor Day con CNH Industrial, Marx ha presentato la nuova strategia dell’azienda fino al 2030. Tre i pilastri fondamentali: “Il rafforzamento della leadership dei prodotti, concentrandosi sull’identità aziendale che ci contraddistingue; l’espansione del margine del risultato ante oneri finanziari (Ebit) con una crescita del 16-17% per quanto riguarda il dipartimento “Agricoltura”; la restituzione agli azionisti di tutto il free cash flow industriale”.


Cruciale è il rapporto diretto con i clienti e fra le varie filiali. “Incontrarci una volta al mese e andando di persona sul posto – ha continuato Marx – possiamo raccogliere e fornire aggiornamenti dagli agricoltori. In questo momento di incertezza, è necessario prima di tutto che venga fatta chiarezza sulle tariffe. Poi potremo i nostri clienti potranno prendere delle decisioni consapevoli e reinvestire sui macchinari, sui prodotti da coltivare. Ma siamo tranquilli perché prima o poi il mercato tornerà indietro. Tuttavia, non vogliamo affrettare le decisioni: se non sappiamo a cosa stiamo andando incontro, non faremo cambiamenti”.
Il presidente di CNH North America, Scott Harris, ha sottolineato che l’azienda sta lavorando insieme all’Amministrazione “sotto tanti punti di vista, dalla formazione di nuove leggi alle conseguenze dei dazi. Collaboriamo anche attraverso associazioni, sindacati, partner”.
“Solo con questo gruppo possiamo raggiungere questi obiettivi”, ha concluso la presidente Heywood.