È un passaggio di testimone quello fra le prime generazioni di valtaresi, arrivati a New York nel Novecento, a quelle più giovani, premiate per concentrarsi sul futuro. Circondati da investitori, banchieri, costruttori oggi di successo, la Valtarese Foundation ha celebrato il 35° anniversario dalla fondazione consegnando a sedici ragazzi e ragazze italo-americani, originari di Borgo Val di Taro, all’ultimo anno di scuola superiore, un contributo per sostenere la loro carriera universitaria.
Il fondatore della Valtarese Foundation, Gianfranco Capitelli, ha introdotto la cerimonia, presentando ogni studente nome per nome. “A voi affido il futuro della fondazione: dovete rimanere uniti, dovete cooperare, per non perdere la vostra identità”. Condiviso dal pensiero del sindaco di Borgotaro, Marco Moglia, presente all’evento: “Non dimenticate che nel vostro cuore scorre sangue italiano, le vostre origini”.

La mission della fondazione è proprio sostenere la comunità a 360°, anche a distanza. Da 35 anni, i donatori contribuiscono all’attività dell’Ospedale Santa Maria di Borgotaro, con l’acquisto di macchinari all’avanguardia, e dal 2007 sono state consegnate quasi 200 borse di studio a studenti italo-americani e italiani.

Premiati anche il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Matteo Daffadà, per le attività a sostegno della cultura valtarese nel mondo, e il cardiologo William Alex Jakobleff, per l’impegno nel trasmettere alle nuove generazioni il suo lavoro. “Viviamo per imparare e dobbiamo restituire quello che sappiamo a chi arriva dopo di noi”, ha commentato il medico.
“Molti dicono che i giovani sono il futuro – ha dichiarato Daffadà –, ma per me sono il presente. Abbiamo bisogno ora di ragazzi che vogliono scoprire il mondo cominciando dalle testimonianze di tutti i valtaresi che hanno lasciato la loro patria nella speranza di trovare qualcosa di migliore”.




Alcune di queste storie sono state raccolte nel libro Do you Speak Pramzàn? Dalle valli al mondo: storie di uomini e donne, storie di successo a cura di Claudio Rinaldi, direttore della Gazzetta di Parma. Un anno e mezzo di lavoro per riunire le testimonianze “dei nostri emigrati, con un unico comune denominatore: il legame forte con le nostre terre e le nostre valli. Oggi hanno la possibilità di trasmettere le intuizioni geniali che hanno permesso loro di arrivare al successo”. Un esempio è Mario Gabelli, 82 anni, genio della finanza fra i più influenti nel panorama newyorkese, che continua a restituire alla Valtarese Foundation.