La giornata poco assolata non ha fermato l’inaugurazione del Davis Center, la mega-struttura sulle sponde dell’Harlem Meer nell’angolo Nord-Est di Central Park. Dopo anni di denunce sullo stato degradato per la mancanza di attenzione e fondi da parte dell’amministrazione, la comunità è rinata e spera che sia soltanto il primo di tanti altri traguardi.
“Per molti di noi, soprattutto della comunità nera e sudamericana – ha dichiarato il membro del consiglio comunale Yusef Salaam –, l’apertura del Davis Center non è solo una piscina, una pista di pattinaggio. Ma un ritorno a casa. A pochi passi da dove sono cresciuto, questo luogo era un posto che potevamo vedere ma non toccare con sicurezza. Questo restauro è una guarigione per me”.
Il progetto, costato 160 milioni di dollari alla Central Park Conservancy, con investimenti privati e pubblici, è il più complesso dalla fondazione dell’agenzia nel 1980 ed è durato meno di quattro anni. Oltre ai sentieri che entrano ed escono dal parco, sono stati ricostruiti l’ex Lasker Rink e la Gottesman Pool, rispettivamente la pista di pattinaggio e la piscina, che è più grande di quella olimpionica, l’ottava per dimensioni di New York, e può contenere fino a un migliaio di persone. In attesa dei mesi più caldi, la piscina rimarrà coperta dall’erba sintetica trasformandosi così in un campo da calcio. Attorno ci sono tavoli al coperto dove mangiare, riposarsi o semplicemente ritrovarsi e armadietti per custodire le proprie cose.
Lungo l’Harlem Meer è stata costruita una nuova passeggiata ed è stato ricollegato lo storico Huddlestone Arch, il ruscello sotterrato negli anni Sessanta quando è stato aperto il Lasker Rink per la prima volta.
L’obiettivo è restituire alla comunità uno spazio nuovo, che possa ospitare diverse attività ricreative a seconda della stagionalità. Da iniziative per gli anziani a eventi sportivi, a momenti dedicati ai bambini.