La giudice dello Stato di New York Mary Rosado ha vietato all’Amministrazione Adams di permettere l’accesso agli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) alla prigione di Rikers Island, almeno fino al 25 aprile, giorno in cui è stata fissata un’udienza in merito.
L’ordinanza, che cita nello specifico il sindaco, il suo vice Randy Mastro e il Department of Correction della città, afferma che non possono essere intraprese “azioni per negoziare, firmare o attuare Memorandum d’intesa con il governo federale”.
La decisione della giudice Rosado segue la causa intentata la scorsa settimana dal Consiglio comunale che definisce l’entrata dell’ICE nella prigione come “illegale” e “viziata dal conflitto di interessi creato dal patto corrotto stipulato dal sindaco”. Queste accuse fanno riferimento all’ipotetico accordo di “do ut des” che ci sarebbe stato fra Adams e l’Amministrazione Trump e denunciato con le dimissioni da alcuni procuratori: primo cittadino avrebbe permesso agli agenti federali di deportare gli immigrati illegali da New York, violando le leggi di “città santuario” in vigore dal 2014, in cambio dell’archiviazione delle indagini sul suo conto cominciate a settembre 2024. Così è successo: il Dipartimento di Giustizia è riuscito a far archiviare il caso Adams senza possibilità di appello dal tribunale federale di Manhattan.
Durante la conferenza stampa, il sindaco Adams ha scaricato la responsabilità della vicenda al suo vice Mastro e ha confermato che verrà rispettata l’ordinanza della giudice Rosado almeno fino al 25 aprile.