Con un incontro sulle relazioni fra Stati Uniti, Cina ed Europa, è cominciato l’Italian Symposium, una tre-giorni di panel formativi e networking organizzata da United for Progress. L’obiettivo è mettere in contatto aziende e studenti italiani per un’analisi attenta e d’insieme sulla situazione geopolitica internazionale.
A inaugurare questa prima edizione statunitense sono stati i tre giornalisti Mario Calvo Platero, editorialista de La Repubblica e anche presidente del Gruppo Esponenti Italiano, Claudio Pagliara, storico corrispondente di RAI, e Francesca Forcella di Mediaset. Sono stati introdotti dagli organizzatori e fondatori United for Progress, Angelika Maria Lattanzio, studentessa di Business Management alla Yale University, e Tobias Luciano Benetton, studente di Matematica e Fisica alla Brown University.

“È un grande onore per me vedere riunite insieme diverse generazioni – ha dichiarato Benetton – in linea con il nostro obiettivo: abbattere le barriere e favorire il dialogo sui rapporti tra Italia e Stati Uniti in questo momento storico molto delicato caratterizzato da una crisi politica, sociale ed economica. Il mondo cambia molto velocemente e abbiamo bisogno di confrontarci”.
Partendo dagli ultimi fatti riportati in questi giorni dai giornali italiani e americani, i tre giornalisti si sono confrontati su diverse tematiche urgenti: le politiche adottate dal presidente USA Donald Trump e le conseguenti risposte della Cina e dell’Unione Europea, uno sguardo su Pechino, l’incertezza dei mercati, i rischi a cui è sottoposta la democrazia quotidianamente e lo stato dell’informazione a fronte di questi cambiamenti continui.
“Tutti cerchiamo di prevedere le prossime mosse – ha dichiarato Platero –, ma è impossibile. In questo momento, le nostre alleanze, le relazioni sulle quali si sono fondate le organizzazioni internazionali fra i questi due Paesi, cambiano di continuo. Vorrei sottolineare due aspetti fondamentali: le economie di scala sono essenziali in termini di diversificazione geografica e il consumatore è interessato alla varietà di offerte. Oggi è tutto troppo interconnesso per poter pensare di spostare l’intera catena di produzione da un Paese all’altro. Quindi credo che dovremmo abbassare i toni e tornare a negoziare perché un sistema multilaterale esiste, degli accordi sul commercio esistono”.
Oltre alla sua esperienza statunitense, Pagliara ha lavorato per diversi anni come corrispondente di RAI per la Cina e, al panel, ha riportato un’analisi sullo stato attuale di Pechino: “Credo che la Cina sia più debole di quanto i Paesi occidentali la ritraggono, in recessione da almeno 3 anni. Penso che Pechino tornerà sui suoi passi e comincerà a negoziare con Trump sotto la pressione degli altri Stati, perché al momento è chiusa su se stessa”.

Nei prossimi due giorni, le tematiche saranno tecnologia, innovazione e investimenti per sabato e finanza per domenica.
United for Progress è il figlio statunitense di United Italian Society, una no-profit fondata in Inghilterra che unisce le associazioni studentesche italiane di diverse università nel mondo. “Tre anni fa – ha raccontato Umberto Belluzzo, co-fondatore di United Italian Societies insieme a Tommaso Stoppani – abbiamo presentato il progetto per la prima volta al Consolato Generale d’Italia a Londra con la stessa energia che abbiamo oggi qui a New York. L’obiettivo è uno solo: coinvolgere, promuovere e sostenere gli studenti italiani all’estero, un potenziale enorme che non era stato ancora esplorato. Siamo diventati una grande rete che lavora insieme”.
Oggigiorno conta oltre 11.000 studenti in otto Paesi, tra cui venti college lungo la costa orientale americana. “A breve arriveremo anche a quella occidentale – ha raccontato Lattanzio –. Qui negli Stati Uniti abbiamo cominciato solo a gennaio. Avevo conosciuto Umberto Belluzzo (uno dei fondatori) durante i miei anni a Londra e ho proposto l’iniziativa a Tobias. Poi ci siamo lanciati per organizzare il Symposium e in due mesi siamo riusciti a coinvolgere speaker e sponsor.”
Grazie al contributo di alcuni sostenitori, fra i quali anche il Gruppo Esponenti Italiano e Eataly, è stata creata la United for Progress Fellowship, un’esperienza di quattro giorni completamente gratuita per un universitario italiano che “ha voglia di mettersi in gioco nel panorama internazionale, ma che non ha le possibilità finanziarie – ha concluso Lattanzio –. Ora puntiamo a estendere questa iniziativa anche i prossimi anni e per più persone”.