Dopo oltre due decenni dall’attacco terroristico dell’11 settembre, il sacrificio dei soccorritori e dei sopravvissuti continua a essere minacciato da decisioni politiche che mettono in pericolo la loro salute e il loro benessere.
Alcuni attivisti e rappresentanti degli operatori di soccorso si sono riuniti assieme ai senatori democratici di New York, Chuck Schumer e Kirsten Gillibrand, per chiedere con urgenza al governo di ripristinare il personale essenziale del World Trade Center Health Program WTC Health Program, un’iniziativa che offre assistenza sanitaria a coloro che, a causa della loro esposizione ai detriti tossici delle Torri Gemelle, stanno lottando con gravi malattie.
Nonostante le rassicurazioni del presidente Trump, 16 dipendenti del programma hanno ricevuto lettere di licenziamento lo scorso 4 aprile alimentando le preoccupazioni. Tra i “silurati” c’è anche il direttore del piano, il dottor John Howard, un esperto di lunga data nominato dallo stesso leader del GOP, che ha dedicato la sua carriera al servizio delle persone rimaste danneggiate durante l’attentato.
Schumer, durante la mobilitazione, ha duramente condannato questa mossa, definendola “vergognosa”. Ha inoltre accusato il segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr., di aver consentito il congedo di centinaia di operatori, tra cui medici ed epidemiologi cruciali per la ricerca sulle malattie legate all’esposizione al WTC. Secondo il senatore, i tagli potrebbero addirittura segnare la fine dell’iniziativa vitale per circa 137.000 soggetti che hanno contratto patologie a causa della loro esposizione al polverone tossico.
In questo contesto, Gary Smiley, membro del FDNY EMS Local 2507, il sindacato che rappresenta oltre 4.300 operatori, ha espresso preoccupazione per le drammatiche conseguenze delle riforme. Ha sottolineato che il piano sanitario rappresenta “un’ancora di salvezza” per decine di migliaia di soccorritori e sopravvissuti che rischiano la vita a causa delle malattie contratte
Il WTC Health Program non rappresenta soltanto un punto di riferimento per l’assistenza medica diretta, ma anche un pilastro della ricerca scientifica sui danni fisici e psicologici legati alla tragedia. Infatti, il progetto è stato ideato in risposta a un rapporto fuorviante dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente EPA, che aveva erroneamente dichiarato che l’aria intorno al World Trade Center fosse sicura da respirare. Da allora, l’iniziativa ha finanziato progetti di ricerca e supporto medico per le condizioni legate all’ambiente, salvando numerose vite
Il programma è autorizzato a operare fino al 2090, ma ora si trova di fronte a una battaglia politica che potrebbe comprometterne l’efficacia. Con la perdita di personale qualificato e la possibile interruzione dei servizi, molte persone rischiano di perdere l’accesso a cure cruciali per malattie che continuano a manifestarsi, come vari tipi di cancro e disturbi respiratori.