Centodiciassette anni dalla fondazione e ancora oggi la San Pasquale Baylon Society muove e riunisce la comunità italo-americana da Brooklyn, a Long Island, a Manhattan, al Connecticut, al Texas per onorare la tradizione. Oltre 350 persone hanno partecipato al gala annuale, tenutosi in una delle grandi sale di Russo’s on the Bay, iconico punto di riferimento nel Queens che da quasi quarant’anni fa da sfondo alle cerimonie italo-americane.
Il legame con le radici è più forte che mai e spinge la comunità a impegnarsi nel sociale, come i primi immigrati provenienti da Airola, in provincia di Benevento, che nel 1907 si riunirono per fondare la Society. “Partecipo da oltre un decennio alle attività della fondazione — ha raccontato Luigi Moneta, nel board del Gala 2025 Committee —. Lo faccio per mio padre, che è stato uno dei primi membri della Society. E come me tanti altri oggi sono qui per celebrare la propria famiglia”.


Un concetto sentito e ripreso anche dal premiato di questa edizione, il giornalista e autore Bill Minutaglio: “Mia madre mi disse di essere sempre orgoglioso del mio cognome – soprattutto quando gli americani facevano fatica a pronunciarlo – perché rappresenta la storia dei miei antenati, le difficoltà che superarono per arrivare negli Stati Uniti e le mie radici”.
Dopo aver consegnato a Minutaglio il premio per Lifetime Achievement, il Master of Ceremony Angelo Ruggiero ha chiamato sul palco Father John Tino, parroco della Chiesa di Blessed Virgin Mary a Ozone Park, dove c’è la statua di San Pasquale, per la benedizione tradizionale e il Chairman della Society, il Cavaliere della Repubblica Italiana Joseph Meccariello, per il brindisi.


Meccariello è una figura di rilievo nella comunità italo-americana di New York, che ha dedicato la sua vita impegnandosi nel sociale, promuovendo le sue radici italiane con iniziative che coinvolgessero tutta la comunità. Grande imprenditore edile, da ventidue anni alla guida della Society e vice chairman di NY Canta, ha invitato al gala le eccellenze, chirurghi, avvocati, agenti immobiliari che si distinguono nella società americana proprio per le loro origini. Fra questi, il dottor Gary Giangola, vicepresidente di Surgical Services Western Region dell’ospedale Northwell Health, che ha salvato la vita di Meccariello un paio di anni fa operandolo d’urgenza alla carotide. “I miei nonni sono arrivati negli Stati Uniti da Benevento e da Napoli – ha raccontato Giangola –. Si sono sposati con altre due donne italiane e hanno avuto ciascuno quindici figli. Vivevano nella stessa casa a Brooklyn, quindi sono sempre stato abituato ad avere una grande famiglia attorno. Partecipare a queste iniziative mi ricorda la mia infanzia”.