La città di New York ha una nuova mappa della metropolitana. Per la prima volta dal 1979, il sistema ferroviario sotterraneo più noto al mondo è stato oggetto di un ridisegno completo. Il cambiamento, presentato ufficialmente dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA), non è solo grafico: è culturale, simbolico, e — almeno nelle intenzioni — funzionale.
Il nuovo progetto prende le distanze dalla mappa geograficamente accurata che ha accompagnato milioni di pendolari per più di quattro decenni. Le linee, ora rette e ben distinte, attraversano la città in orizzontale, verticale e diagonale, in un linguaggio visivo che predilige la chiarezza alla fedeltà topografica. I nomi delle stazioni sono scritti in nero su sfondo bianco, i punti che le indicano sono neri, I percorsi sono codificati a colori e facili da seguire. È una mappa pensata per tutti, anche a chi ha una visione ridotta o difficoltà cognitive.
È un ritorno, almeno in parte, all’idea originale di Massimo Vignelli, il designer italiano che nel 1972 aveva proposto una mappa della metropolitana come sistema di segni più che di luoghi. Allora fu un fallimento. I passeggeri la trovarono incomprensibile, troppo distante dalla città reale. Nel 1978 Vignelli fu pubblicamente contrapposto a John Tauranac, fautore di una mappa più aderente alla configurazione della città. Vinse Tauranac. La mappa “a spaghetti”, quella con le linee che seguivano le curve delle strade e dei binari reali, entrò in uso nel 1979.

Ma New York è cambiata. E anche i passeggeri. La maggior parte di loro consulta il telefono prima di guardare la mappa cartacea. Non ha più bisogno di una rappresentazione precisa dello spazio, ma di una guida chiara su dove cambiare linea, quale treno prendere, dove scendere. E proprio su questo si è concentrato il team interno di design della MTA. La nuova versione mette in evidenza gli snodi più importanti, semplifica i trasferimenti tra linee e distingue in modo più chiaro le diverse tipologie di connessione — sullo stesso marciapiede, tramite tunnel o lungo la strada. Anche la legenda è stata aggiornata: ora c’è un codice QR che porta direttamente al sito della MTA e informazioni aggiuntive su accessibilità, sicurezza e collegamenti.
Il nuovo progetto non nasce dal nulla. Era già stato testato a partire dal 2021, su una versione digitale interattiva sviluppata con lo studio Work & Co. Da allora, la mappa è stata modificata e migliorata in base ai commenti degli utenti, raccolti attraverso sondaggi, interviste, analisi dei flussi e delle criticità segnalate dai passeggeri. Il risultato finale è un compromesso. Un ibrido tra il rigore geometrico di Vignelli e la riconoscibilità urbana della mappa di Hertz. I colori delle linee sono quelli adottati nel 1979. L’acqua è blu, i parchi sono verdi. La geografia della città non è precisa, ma viene comunque suggerita. Come ha ricordato Michael Bierut, la mappa del ’72 era una “soluzione di straordinaria bellezza”, ma difficile da usare. Il nuovo disegno corregge quei limiti, mantenendo però la coerenza visiva che rese celebre il lavoro del graphic designer italiano.
La nuova mappa comincerà a essere installata nelle stazioni e nei treni nelle prossime settimane. Arriva in un momento in cui la MTA sta cambiando anche altri aspetti del suo sistema: l’addio alle MetroCard, l’introduzione del sistema di pagamento contactless OMNY e l’aggiornamento dei pannelli digitali, che ora forniscono informazioni in tempo reale ogni cinque secondi. Tutti segnali di un’istituzione che, seppur con gradualità, cerca di tenere il passo con un mondo sempre più veloce, digitale e frammentato.