Eric Adams non correrà alle primarie democratiche per il sindaco di New York. Lo ha annunciato giovedì il primo cittadino della Grande Mela con un video, puntando tutto su una corsa indipendente. La decisione arriva il giorno dopo l’archiviazione definitiva del caso di corruzione che per mesi ha minato la sua amministrazione e la sua immagine politica.
“Più di 25.000 cittadini hanno firmato la mia petizione per le primarie, ma la lunga ombra di accuse infondate ha reso impossibile una campagna efficace,” ha dichiarato Adams. “Ma non mi tiro indietro. Sono un newyorkese. E oggi annuncio che correrò come indipendente, rivolgendomi direttamente a tutti i cittadini.”
Nel suo messaggio, il primo cittadino di origini afroamericane ha insistito sulla necessità di una leadership fuori dagli schemi di partito.
“Sono fermamente convinto che questa città sia meglio servita da una leadership veramente indipendente, non da leader trascinati dagli estremisti dell’estrema sinistra o dell’estrema destra, ma invece da leader radicati nel centro comune, il luogo in cui la stragrande maggioranza dei newyorkesi è saldamente piantata”, le parole di Adams.
Dietro le quinte, il sindaco valutava da settimane l’opzione di smarcarsi dalle primarie dem, mentre l’inchiesta giudiziaria per presunta corruzione internazionale bloccava di fatto la sua campagna.
Nel suo video, Adams ha affrontato il tema senza retorica: “Capisco che il caso abbia scosso la vostra fiducia in me. Sebbene le accuse fossero false, ho commesso errori di valutazione sulle persone di cui mi sono circondato. Lo riconosco, ma la mia attenzione resta su di voi e sulla città.”
La sfida elettorale, però, si annuncia impervia contro il super-favorito Andrew Cuomo, ex governatore dem dello Stato. Il primo mandato di Adams è stato segnato da controversie e da un drastico calo nei consensi. Alcuni credono in una sua rimonta, mentre altri lo danno per politicamente finito. Per presentarsi alle elezioni di novembre, dovrà raccogliere almeno 3.750 firme entro il 27 maggio. La questione finanziaria non aiuta: a marzo, il suo comitato aveva in cassa appena 3 milioni di dollari, dopo una raccolta fondi deludente.
Il suo annuncio arriva meno di 24 ore dopo la sentenza del giudice federale di Manhattan Dale Ho, che ha chiuso il caso di corruzione con un’archiviazione “con pregiudizio”, ossia impedendo futuri procedimenti. Una sconfitta per il Dipartimento di Giustizia, che sotto Trump aveva spinto per ritirare le accuse lasciando tuttavia aperta la porta per riaprire l’inchiesta in futuro.