Un tribunale federale di Manhattan ha archiviato senza possibilità di appello l’inchiesta per corruzione contro il sindaco di New York, Eric Adams.
La decisione, presa mercoledì mattina dal giudice Dale Ho, mette fine a un caso che sarebbe approdato in tribunale ad aprile e che rischiava di compromettere la carriera del primo cittadino afroamericano.
Adams era stato incriminato con cinque capi d’accusa, tra cui corruzione e frode. Secondo l’accusa, avrebbe ricevuto oltre 100 mila dollari in finanziamenti irregolari e benefici di viaggio da persone con interessi nella sua amministrazione, tra cui un funzionario legato al Governo turco. Il sindaco si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che il procedimento fosse motivato da ragioni politiche legate alle sue critiche nei confronti dell’amministrazione Biden per la gestione dei flussi migratori nella Grande Mela.
L’archiviazione “con pregiudizio” (ossia senza possibilità di riaprire il caso o di ripresentarlo in tribunale, in quanto decisione finale sui meriti del caso) è arrivata dopo l’intervento del Dipartimento di Giustizia sotto l’amministrazione Trump, che ha ordinato di ritirare tutte le accuse.
Il vice procuratore generale Emil Bove ha definito l’inchiesta un’operazione politica orchestrata dal procuratore di Manhattan, Damian Williams, nominato dall’amministrazione Biden. Ha inoltre sottolineato che l’indagine aveva privato Adams del nulla osta di sicurezza, ostacolandone l’operato come sindaco. Tuttavia, il vice procuratore non aveva contestato il merito delle accuse e aveva lasciato aperta la possibilità di una nuova incriminazione dopo le elezioni municipali di novembre.
L’archiviazione ha avuto ripercussioni anche all’interno del Dipartimento di Giustizia. Danielle Sassoon, responsabile ad interim della procura del distretto meridionale di New York, si è dimessa, denunciando in una lettera “pressioni politiche” che avrebbero compromesso l’indagine.
Prima di decidere, il giudice Ho ha chiesto un parere legale a Paul Clement, ex avvocato generale sotto l’amministrazione Bush. Clement ha escluso la possibilità di nominare un procuratore speciale e ha definito inutile qualsiasi tentativo di riaprire il caso. Ha suggerito, invece, di archiviare il procedimento “con pregiudizio”, impedendo una futura riapertura per evitare sospetti di interferenza politica – probabilmente anche per evitare che la minaccia di una riapertura del caso federale condizionasse politicamente Adams, ponendolo sotto il giogo dell’amministrazione Trump.
Il giudice si è rifiutato di consentire alle autorità federali la possibilità di riaprire il caso in un secondo momento: questo – ha argomentato Ho – avrebbe creato “l’ inevitabile percezione che la libertà del sindaco sia condizionata alla sua disponibilità a portare avanti le politiche migratorie dell’amministrazione”.
L’archiviazione consente ad Adams di concentrarsi sulla campagna elettorale, ma il sindaco dovrà affrontare una corsa difficile. L’ex governatore democratico Andrew Cuomo è nettamente in testa ai sondaggi e la vicenda giudiziaria ha minato il sostegno di Adams all’interno del Partito Democratico. Il voto si terrà il prossimo 4 novembre.