Concentrare più poliziotti nelle stazioni della metropolitana di New York continua a dimostrarsi una soluzione efficace: la criminalità è in calo e i passeggeri si sentono più sicuri. Tuttavia, la Metropolitan Transportation Authority (MTA), la società che si occupa del trasporto pubblico nello Stato di New York, ha dimostrato che le vittime molto spesso sono proprio gli agenti.
Secondo l’MTA, circa una denuncia su tre riguarda un attacco a un agente. Il dato ha registrato un incremento del 152% dalla pandemia, con 179 segnalazioni nel 2024 rispetto alle 71 del 2019. Il responsabile della sicurezza dell’MTA Michael Kemper ha attribuito l’aumento del numero delle aggressioni nella metropolitana – il più alto dal 1997 – proprio a queste violenze, considerando che il tasso generale della criminalità è diminuito del 22%.
Secondo il presidente dell’MTA Janno Lieber, le persone che vengono fermate perché non pagano il biglietto o fumano in stazione – due dei principali compiti degli agenti – “si erano abituate all’idea che queste azioni fossero un diritto divino”, quindi “se la prendono con la polizia, il che per me è scioccante”.
Di recente, il segretario dei Trasporti Sean Duffy ha richiesto all’MTA i dati sulla criminalità con la pretesa di voler ritirare i finanziamenti federali che sostengono la società. In ballo, infatti, c’è il congestion pricing, il pedaggio di 9 dollari all’entrata e all’uscita della 60esima Strada a Manhattan, applicato nella speranza di poter guadagnare oltre 500 milioni di dollari e ridurre il traffico in città. L’amministrazione Trump ha già minacciato di volerlo togliere, ma la governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul si è fermamente opposta, replicando che sarebbe necessari altri fondi considerando che MTA muove circa la metà dei passeggeri del trasporto pubblico nazionale.