Evitare il traffico di una grande metropoli: il sogno di tutti ma realizzabile ancora da pochi. A New York, per i più facoltosi, questa possibilità è ormai una realtà consolidata. Il fenomeno è talmente diffuso da aver acquisito un nome proprio “Blading” ed è reso possibile da aziende come Blade, che offrono voli in elicottero a un pubblico selezionato.
Grazie a questi servizi, manager, pendolari benestanti e turisti possono evitare le lunghe code urbane, godere di una vista mozzafiato e raggiungere destinazioni come l’aeroporto JFK in soli nove minuti per cifre che possono partire da 95 dollari per chi possiede un abbonamento.
Il volo in elicottero sta dunque diventando un’alternativa pratica e relativamente accessibile, fra l’elite newyorchese. Tuttavia, se da un lato questi trasporti rappresentano una comodità per chi può permettersela, dall’altro sono diventati una fonte di malcontento per chi vive sotto queste rotte aeree.
Le lamentele sul rumore dei rotori sono esplose in modo esponenziale: le segnalazioni di disturbo sono passate da 3.300 nel 2019 a oltre 59.000 nel 2023. Il frastuono è diventato così insostenibile che molti cittadini si sono organizzati per protestare contro questa invasione dei cieli.
Gli elicotteri volano più bassi rispetto agli aerei e creano rumori intermittenti che risultano particolarmente fastidiosi. Secondo alcuni studi, questo tipo di inquinamento acustico può avere effetti dannosi sulla salute, causare stress, disturbi del sonno e persino un aumento dei rischi cardiovascolari.
Nonostante le polemiche, l’industria del settore non sembra conoscere crisi, con un’espansione che promette di rivoluzionare il modo di spostarsi in città. Una possibile svolta in questo scenario potrebbe arrivare con l’introduzione degli eVTOL, electrical Vertical Take-Off and Landing, velivoli elettrici che, oltre ad essere più silenziosi, sono anche meno inquinanti e rappresentano una speranza per ridurre l’impatto ambientale e acustico del traffico aereo urbano.
Tuttavia non sono solo i cittadini a preoccuparsi, anche i politici locali stanno cercando di regolamentare l’industria, con proposte che mirano a ridurre il numero di voli non essenziali, come quelli turistici e dei pendolari facoltosi. La legislazione di questo ambito però risulta complicata: seppure New York sia autorizzata a controllare l’accesso agli eliporti, lo spazio aereo cittadino rimane sotto la giurisdizione della Federal Aviation Administration FAA, l’ente governativo degli Stati Uniti responsabile per la regolamentazione e la supervisione della sicurezza dell’aviazione civile.
Questo alternativo mezzo di trasporto non è certo una novità per la Grande Mela. Già negli anni ’50 la New York Airways offriva dei voli da un grattacielo di Manhattan verso gli aeroporti limitrofi, ma l’incidente mortale avvenuti nel 1977 e quello occorso nel 2009 alla compagnia Liberty Helicopters, avevano minato la fiducia dei viaggiatori. Con il tempo però, l’uso degli elicotteri è tornato a crescere, con voli turistici e charter che si sono moltiplicati, così come quelli delle forze dell’ordine e dei media.
La rivoluzione del trasporto verticale sembra ormai inarrestabile, ma siamo davvero disposti a cedere l’1% dei nostri cieli ad alcuni cittadini lasciando a tutti gli altri la possibilità di convivere con i rumori e l’inquinamento che ne derivano?