La fuga di cervelli resta una sfida cruciale per l’Italia, con migliaia di giovani talenti che ogni anno cercano all’estero migliori opportunità professionali. Ma questa mobilità rappresenta solo una perdita o può diventare una risorsa per il Paese? Questa domanda sarà al centro dell’incontro Talenti in fuga?, in programma giovedì 20 marzo a New York, presso Eataly sulla 5th Avenue. Promosso dal CAFRE dell’Università di Pisa, l’evento riunirà esperti e professionisti italiani all’estero per analizzare le cause dell’emigrazione intellettuale e individuare strategie per trasformare questa diaspora in un motore di crescita.
Tra i relatori, Enrico Prodi, responsabile delle operazioni per il Nord Europa di Eataly, esplorerà il ruolo del Made in Italy nei mercati globali, mentre Matteo Mecacci, ex direttore dell’OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani, offrirà una prospettiva geopolitica sulla mobilità professionale. Edoardo Pino, direttore vendite del Northeast Business Center di Stellantis, parlerà delle opportunità nell’industria automobilistica internazionale per i professionisti italiani. Il dibattito includerà anche contributi dal mondo della finanza, della comunicazione e della ricerca scientifica. Enrico Zanon, direttore finanziario di KIKO e presidente del Comites New York, analizzerà gli aspetti economici della mobilità dei talenti, mentre Francesca Di Matteo, giornalista Mediaset e docente universitaria, discuterà l’impatto della comunicazione sulle carriere globali. Marta Giacchi, esperta di marketing presso la Federation of Italian-American Organizations di Brooklyn, e Simone Calfapietra, ricercatore al Memorial Sloan Kettering Cancer Center, condivideranno le loro esperienze nel settore scientifico internazionale.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Cesare Bieller, Console Generale Aggiunto presso il Consolato Generale d’Italia a New York, e vedrà la partecipazione in videocollegamento dell’onorevole Christian Di Sanzo, deputato eletto nel Collegio Nord-Centro America, che illustrerà le politiche per il rientro e la valorizzazione dei talenti italiani nel mondo. Uno dei temi chiave sarà il bilanciamento tra i pull factors – gli elementi attrattivi che spingono i professionisti all’estero, come stipendi competitivi e ambienti di lavoro meritocratici – e i push factors, ovvero le criticità che rendono l’Italia meno accogliente, come la burocrazia e la stagnazione economica. Nonostante questi ostacoli, il Paese continua a formare professionisti di alto livello che trovano successo nel mondo.
A moderare l’incontro sarà la professoressa Serena Gianfaldoni, docente di Leadership and People Management all’Università di Firenze e coordinatrice del progetto Talenti in fuga?, con l’obiettivo di sviluppare strategie concrete per rafforzare i legami tra gli italiani all’estero e il loro Paese d’origine. Si discuterà anche della necessità di attrarre talenti stranieri, sfruttando innovazione e diversità come leve per il rilancio dell’Italia. Le proposte emerse saranno raccolte in un report destinato alle istituzioni italiane e riguarderanno, tra le altre cose, incentivi fiscali per il rientro, investimenti nei settori strategici e un più stretto legame tra università e mondo del lavoro.