DoorDash, il colosso delle consegne a domicilio tramite app, ha accettato di versare 16,75 milioni di dollari per chiudere una controversia legale riguardante la gestione delle mance dei clienti. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe utilizzato le gratifiche per integrare il salario minimo garantito ai riders, senza informare né i lavoratori né i consumatori.
L’indagine, condotta dall’ufficio della procuratrice generale di New York, Letitia James, ha rivelato che tra maggio 2017 e settembre 2019 DoorDash garantiva un pagamento base per ogni consegna, ma sottraeva le mance dalla cifra dovuta ai fattorini.
Questo meccanismo ha portato migliaia di soggetti a ricevere compensi inferiori rispetto a quanto avrebbero dovuto percepire. Inoltre, i clienti non erano consapevoli che il denaro destinato ai corrieri venisse di fatto utilizzato per abbattere i costi aziendali, anziché rappresentare un guadagno aggiuntivo per i lavoratori.
“Questa pratica è fondamentalmente ingiusta”, ha dichiarato James in conferenza stampa a Manhattan, “i consumatori credevano di dare un extra ai fattorini, non di coprire parte del loro stipendio”.
L’accordo raggiunto prevede che la cifra ottenuta venga distribuita fra coloro che hanno effettuato consegne a New York durante il periodo incriminato.
DoorDash, pur non ammettendo apertamente alcuna colpa, ha espresso soddisfazione per la risoluzione della vicenda. In un comunicato ufficiale, dove ha precisato che tale modello di pagamento non è più in uso, ha dichiarato: “Riteniamo di aver sempre rappresentato correttamente il modo in cui i Dashers venivano retribuiti, ma siamo lieti di aver concluso la disputa e continueremo a offrire un’opportunità flessibile di guadagno a milioni di persone”.
La compagnia americana specializzata nella distribuzione di cibo, fondata nel 2013 a Palo Alto in California, da Tony Xu, Andy Fang, Stanley Tang ed Evan Moore, offre la possibilità ai propri clienti di connettersi con ristoranti e negozi locali, consentendo ordini e consegne tramite la sua applicazione mobile. Nel 2020, la società è diventata la più grande piattaforma di consegna di alimenti negli Stati Uniti, con una quota di mercato del 56%.
La vicenda si inserisce in un dibattito più ampio sulle condizioni lavorative dei riders e sulla trasparenza dei servizi di consegna, da anni osservati speciali dalle autorità e dai sindacati. La decisione di DoorDash potrebbe rappresentare un precedente significativo per il settore del delivery.