La governatrice Kathy Hochul ha incontrato i leader della città di New York nel suo ufficio di Midtown, a fronte delle richieste per rimuovere il sindaco Eric Adams dal suo incarico, dopo che lunedì si sono dimessi quattro vicesindaci della sua amministrazione.
La legge dello Stato di New York prevede che il governatore può deporre il sindaco, un potere che non è mai stato esercitato ma che Hochul sta comunque considerando, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio lunedì sera.
“Riconosco l’immensa responsabilità che ho come governatrice e i poteri costituzionali concessi a questa carica”, si legge nella dichiarazione. “Nei 235 anni di storia dello Stato di New York, questi poteri non sono mai stati utilizzati per rimuovere un sindaco regolarmente eletto; rovesciare la volontà degli elettori è un passo serio che non dovrebbe essere preso alla leggera. Detto questo, la presunta condotta del Municipio denunciata nelle ultime due settimane è preoccupante e non può essere ignorata”. Hochul starebbe organizzando una serie di incontri individuali con alti funzionari della città, tra cui il leader della minoranza della Camera Hakeem Jeffries, il Comptroller della città Brad Lander (candidato sindaco alle elezioni di novembre) e la presidente del Consiglio comunale Adrienne Adams. Sia Lander che la presidente Adams hanno pubblicamente chiesto le dimissioni del sindaco.
Il destino del sindaco Adams come politico è stato oggetto di molte discussioni e controversie da quando le autorità federali lo hanno incriminato per corruzione lo scorso autunno. Gli alleati di lunga data della sua cerchia ristretta, che ricoprivano le più alte cariche del comune, sono stati coinvolti nell’indagine e oltre una decina di loro si sono dimessi nel giro di un mese dall’incriminazione, avvenuta alla fine di settembre. In effetti, i quattro funzionari le cui dimissioni sono state confermate ieri – i vicesindaci Maria Torres-Springer, Meera Joshi per le operazioni, Anne Williams Isom per la salute e i servizi umani e Chauncey Parker per la pubblica sicurezza – avevano tutti sostituito funzionari che avevano lasciato il municipio dopo l’annuncio dell’accusa federale.
Proprio la scorsa settimana, il Dipartimento di Giustizia ha ritirato il caso di corruzione federale contro il sindaco Eric Adams, affermando che la sua collaborazione al piano di Trump per l’espulsione di oltre 10 milioni di immigrati privi di documenti era troppo importante per essere “indebitamente limitata” dal suo imminente processo, che sarebbe iniziato ad aprile. L’accusa è stata ritirata senza pregiudizio, il che significa che potrebbe essere riproposta in qualsiasi momento. Diversi procuratori federali si sono rifiutati di eseguire l’ordine del Dipartimento di Giustizia e hanno consegnato le dimissioni, tra cui il Procuratore degli Stati Uniti ad interim del Distretto meridionale di New York, Danielle Sassoon, che in una lettera ha dichiarato di essere stata testimone di un incontro in cui i suoi avvocati “hanno ripetutamente sollecitato quello che equivaleva a un do ut des, indicando che Adams sarebbe stato in grado di assistere le priorità di applicazione del dipartimento solo se l’accusa fosse stata archiviata”. In una dichiarazione rilasciata venerdì scorso, Adams ha risposto: “Non ho mai offerto – né nessuno ha offerto a mio nome – alcuno scambio della mia autorità di sindaco per la fine del mio caso. Mai”.
Il sindaco di New York, che si trova in difficoltà, sostiene di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Sul suo account ufficiale X è appuntato in cima alla pagina un post di tre giorni fa che recita: “Attraverso tutti i titoli negativi, le voci e le critiche, sono rimasto chiaro: non mi ritiro, anzi, vado AVANTI”.