Nonostante il Department of Buildings (DOB) di New York avesse vietato l’occupazione di un palazzo sulla First Avenue, il Consolato Generale della Turchia è aperto da settembre e da allora opera senza problemi, grazie al via libera del sindaco Eric Adams. A rivelarlo è un’indagine di 34 pagine pubblicata dall’ufficio del Comptroller sulle certificazioni concesse dal DOB.
Si allunga così la serie di accuse contro il primo cittadino della Grande Mela, che avrebbe favorito le autorità turche in cambio di finanziamenti per la prossima campagna elettorale. Adams si è dichiarato non colpevole ed è fissata per aprile la prima udienza in tribunale.
Secondo le indagini del Comptroller Brad Lander, la vicenda risale al 2021, quando Adams era ancora candidato sindaco e presidente del borough di Brooklyn. Avrebbe convinto l’ex capo del Fire Department, Daniel Nigro, a permettere ai funzionari del Consolato Generale turco di entrare nel palazzo, nonostante non ci fosse un vero piano antincendio e nei registri fossero state segnalate delle mancanze nel collaudo degli ascensori e nella facciata in vetro. L’occupazione non è mai stata approvata dal Department of Buildings, ma le autorità turche si sono insediate comunque lo scorso settembre.
Venerdì 10 gennaio c’è stata anche la prima udienza per Erden Arkan, proprietario dell’azienda edilizia KSK, figura di spicco nella comunità turca, che si è dichiarato colpevole di aver coperto 10 donazioni da 1.250 dollari ciascuna alla campagna di Adams da parte di dieci suoi dipendenti sotto “la direzione e la guida di un funzionario del Governo turco presso il Consolato”. Arkan rischia una condanna di sei mesi di carcere e fino a 9.000 dollari di multa. La sentenza verrà pronunciata il 15 agosto, dopo il processo ad Adams per corruzione.
L’indagine del Comptroller ha rilevato più di 5.200 violazioni attive di varia gravità su almeno 637 edifici. Alcuni hanno ottenuto dei certificati di occupazione temporanea per un massimo di 12 anni; altri, almeno 88, presentano “violazioni di pericolo immediato”, simile a quelle segnalate nel palazzo del Consolato turco, e sono stati riportati come inagibili.