Giornalista, professore, scrittore. “Vorrei poter dire di essere un ricercatore, ma non ho la disciplina”, ha risposto a un complimento Andrea Di Robilant durante la presentazione del suo ultimo libro This Earthly Globe: A Venetian Geographer and the Quest to Map the World (Knopf, 2024) all’Istituto Italiano di Cultura a Park Avenue.

Nell’autunno del 1550, l’editore Giovanni Battista Ramusio riuscì a raccogliere diari di viaggio privati, rapporti governativi riservati e mappe geografiche inedite e a pubblicarli a Venezia con il titolo Navigationi et Viaggi. Nel suo manuale, Di Robilant ha raccontato la storia di quello che potrebbe essere considerato il predecessore di Wikileak, dal punto di vista di quest’ultimo, arricchendola con piccanti, ma cruciali alleanze, resoconti dettagliati dei suoi viaggi, episodi ironici e crude descrizioni di quello che succedeva durante le esplorazioni.
Per esempio, Ramusio partecipò alla missione di una delegazione portoghese alla ricerca di Prester John, una figura mistica, inventata, che si credesse fosse a capo di una comunità di cristiani in Oriente. I racconti descrivono questo gruppo che si spostò dalla Cina all’India, all’Etiopia – quando ancora le terre esplorate si fermavano all’Egitto – per invitare in pompa magna alla corte del re di Portogallo questo personaggio, senza che nessuno lo avesse mai visto.

“Scrivendo dalla prospettiva di un viaggiatore del 1500 – ha spiegato Di Robilant – ho cercato di rimanere quanto più fedele e leale con il materiale che ho studiato per non spingere la verità in un senso o nell’altro, riportando tutto quello che ho trovato. L’unico filtro è stata la sensibilità attuale su certi temi, come il cannibalismo o i rapporti tra Paesi”.
This Earthly Globe è il settimo manuale di Di Robilant su Venezia. “Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto – ha confessato l’autore – né so per quanto altro tempo ne scriverò. Ma è il risultato di lavorare negli archivi di questa città, che è stata il centro del mondo per molto tempo. Prima aveva il controllo del commercio nel Mediterraneo. Poi, quando i mercati si sono estesi all’Oceano Atlantico, Venezia si è concentrata sul settore dell’editoria, con la pubblicazione di mappe, guide di viaggi, tanto che la metà dei libri che circolavano in Europa nel Rinascimento veniva pubblicati proprio nella Laguna. Non so se l’intenzione fosse quella di diffondere la conoscenza il più possibile, ma è sicuramente il frutto di questo lavoro”.