Riapre oggi a New York il Four Seasons che, dopo una chiusura prorogata a causa della pandemia e di alcune controversie interne riguardanti la gestione, è pronto a riconquistare il titolo di hotel più costoso della città.
L’elegante torre di Midtown a Manhattan, di proprietà del miliardario Ty Warner, ha appena reso noto i prezzi stellari delle camere. Già negli anni ’90, la struttura aveva infranto ogni record con costi che superavano i 1.000 dollari a notte, ora la sua camera più economica ha raddoppiato questa cifra.
Una Junior Suite, può arrivare fino ai 2.295 dollari a notte, 650 in più rispetto a quanto richiesto per la suite entry-level del Mandarin Oriental e 550 in più a quella del St. Regis. In una dichiarazione rilasciata alla stampa la direzione ha sottolineato che questo tipo di sistemazione offre stanze di circa 50 metri quadrati, assai più grandi di quelle proposta dalla concorrenza. Inoltre, le 368 suite del grattacielo progettato dall’architetto IM Pei non vantano solo maggiori dimensioni, ma anche una privacy unica e una vista impareggiabile su Central Park.
Esperti del settore, come Sean Hennessey, professore presso il Jonathan M. Tisch Center of Hospitality della New York University, hanno sottolineato come il Four Seasons abbia sempre avuto tariffe generalmente superiori del 10% rispetto a altri hotel di fascia.
La vera sorpresa è comunque rappresentata dall’aumento del prezzo per la Ty Warner Penthouse situata al 52esimo piano, che ora costa 80.000 dollari a notte e supera la Penthouse del Mark Hotel, adesso stabile a 75.000 dollari.
L’incremento pare sia da ricondursi alla crescente domanda da parte di facoltosi viaggiatori, disposti a pagare la maggiorazione per una migliore tutela della privacy oltre a servizi personalizzati.
Nonostante l’entusiasmo per il ritorno sul mercato del Four Seasons che introduce anche unità residenziali per soggiorni prolungati, alcuni però rimangono scettici riguardo alla sostenibilità delle nuove tariffe.