Donald Trump non è un “fascista” e non è nemmeno lontanamente paragonabile ad Adolf Hitler. A dirlo è stato sabato pomeriggio il sindaco (democratico) di New York Eric Adams, che ha criticato i toni della campagna elettorale a meno di due settimane dal voto.
Rispondendo a una domanda sul candidato GOP, Adams ha dichiarato: “Ho già sentito rivolgere a me stesso queste accuse da alcuni leader politici della città; la mia risposta è ‘No’”. Il sindaco ha sottolineato di conoscere bene cosa ha rappresentato Hitler e cosa significa un regime fascista, invitando tutti a moderare i toni. “Credo che, come ho detto molte volte, il livello del dibattito debba scendere di tono”, ha aggiunto, esortando a evitare un’escalation retorica che potrebbe infiammare ulteriormente un clima politico già tesissimo.
Le dichiarazioni arrivano in un momento delicato per Adams, al centro di un’inchiesta federale per presunta corruzione. Il sindaco ha espresso le sue opinioni in una conferenza stampa a Manhattan, durante la quale ha anche delineato le misure di sicurezza che verranno adottate per l’atteso comizio di Trump al Madison Square Garden di domenica.
Secondo il periodico The Atlantic, durante il suo mandato alla Casa Bianca Trump avrebbe espresso ammirazione per il dittatore nazista. La fonte dell’accusa sarebbe John Kelly, ex capo di gabinetto di Trump, che ha confermato le affermazioni secondo le quali l’ex presidente avrebbe chiesto: “Perché i miei generali non sono come quelli di Hitler?” Harris ha colto la palla al balzo durante un comizio in Pennsylvania: “È una questione seria, molto seria. Sappiamo chi è. Trump ammira i dittatori”.
Non è tutto: la campagna della Harris ha intensificato il fuoco mediatico pubblicando numerosi comunicati che pongono l’accento sulle presunte esternazioni di Trump, inclusa una frase in cui l’ex presidente avrebbe lodato Hitler per aver “risollevato l’economia [tedesca]”. Trump ha sempre negato di aver mai espresso pareri positivi sul Führer, accusando The Atlantic di “essere una rivista fallita”.
Alcuni democratici di alto profilo, tra cui Hillary Clinton, hanno persino paragonato il comizio di Trump al Madison Square Garden a un raduno nazista. Alla CNN, l’ex segretaria di Stato (sconfitta dallo stesso Trump alle presidenziali del 2016) ha sostenuto che Trump starebbe “ricreando” un evento svoltosi nello stesso luogo 85 anni fa, quando simpatizzanti nazisti tennero una manifestazione di massa nel cuore di New York.
“Questa è l’America. Questa è New York. Credo sia importante permettere a tutti di esprimere le proprie idee chiaramente ai cittadini di questa città,” ha dichiarato Adams, aggiungendo che la città e il Dipartimento di Polizia hanno il compito di garantire che tale libertà possa essere esercitata in modo pacifico.
La NYPD ha già predisposto una serie di misure per assicurare la sicurezza dell’evento, destinando aree specifiche intorno al Madison Square Garden per i manifestanti e inviando un chiaro avvertimento riguardo alla tolleranza zero verso qualsiasi forma di illegalità. Il Capo della Polizia di Pattuglia, John Chell, ha confermato che sarà in campo un imponente dispiegamento di forze: “Vedrete una presenza massiccia di agenti in uniforme attorno al Garden. Squadre di armi pesanti, unità antiterrorismo, aviazione, veicoli di blocco… siamo i migliori in ciò che facciamo. Ci prepariamo a gestire proteste ogni giorno e garantiremo che quella di domani sarà una giornata sicura per tutti i newyorkesi”.