A New York i proprietari degli hotel saranno presto obbligati a ottenere una licenza per operare nei cinque distretti. La norma conosciuta come “Safe Hotels Act”, ieri è stata approvata dal Consiglio comunale, e secondo Julie Menin, principale promotrice della disposizione, presto verrà firmata anche dal sindaco Eric Adams.
Il “Safe Hotels Act” ha suscitato forti reazioni da quando Menin lo ha presentato all’inizio dell’anno. Per placare le critiche provenienti dall’ambito alberghiero, la normativa è stata rivista due volte. Il sindacato Hotel and Gaming Trades Council che rappresenta i lavoratori del settore, ha spinto fortemente per l’ autorizzazione, al suo interno sarebbe inclusa una clausola che obbliga le strutture a impiegare manodopera sindacalizzata.
I sostenitori, ritengono che attraverso il permesso rilasciato dal Dipartimento per la protezione dei consumatori e dei lavoratori, DCWP, vi possano essere migliori tutele. L’organismo che già regola circa 40.000 attività, vedrà quindi inseriti alla sua lista anche gli hotel, in risposta alle crescenti preoccupazioni per la criminalità.
Menin ha sottolineato che la licenza permetterà alla città di intervenire più facilmente contro le strutture che non rispettano le normative. “Questo disegno di legge affronta il tema della sicurezza pubblica”, ha aggiunto, “grazie alle concessioni, la città avrà giurisdizione per agire contro i trasgressori”.
Per ottenere la licenza, che costerà 350 dollari e durerà due anni, i proprietari degli alberghi dovranno garantire la presenza continua di personale alla reception o di una guardia di sicurezza quando le camere sono occupate. Sarà inoltre richiesta la pulizia quotidiana delle stanze oltre a misure di sicurezza che includono l’obbligo di dotare i dipendenti di pulsanti antipanico e di fornire loro una formazione specifica contro la tratta di esseri umani.
Il punto più controverso della legge riguarda il divieto di impiegare subappaltatori non sindacalizzati per le figure impiegate nell’accoglienza e nelle pulizie. Menin ha affermato che questo divieto è fondamentale per combattere le pessime condizioni di lavoro e il divario salariale che affligge molti soggetti subappaltati.
Nonostante alcuni oppositori sostengano che la legge porterà alla perdita di posti di lavoro, la consigliera comunale, ha assicurato che i proprietari degli hotel saranno obbligati ad assumere direttamente i lavoratori colpiti. Tuttavia, le strutture con meno di 100 stanze sono state esentate dal requisito dell’assunzione diretta, dopo una forte opposizione da parte dei piccoli imprenditori che temono l’aumento dei costi.
L’Hotel Association of New York City, che inizialmente si opponeva alla norma, ha ammorbidito la sua posizione dopo le modifiche. Tuttavia, la NYC Minority Hotel Association ha definito la legislatura un “affronto alle imprese indipendenti, specialmente quelle di proprietà di minoranze”. Secondo questa associazione, il “Safe Hotels Act” non solo non migliorerà la sicurezza, ma causerà la chiusura di molti locali a conduzione familiare, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e l’aumento dei prezzi delle camere in tutta la città.