Esattamente un anno fa, le forze di Hamas attaccarono Israele, uccidendo 1.200 persone e prendendone 251 in ostaggio: fu l’episodio che diede il via alla guerra che sta incendiando il Medio Oriente. Israele, a sua volta, ha lanciato un’invasione che da allora ha provocato la morte di oltre 40.000 palestinesi a Gaza, per la maggior parte donne e bambini, secondo il Ministero della Salute locale.
Oggi, ad un anno di distanza dallo scoppio del conflitto, gli studenti di numerose università newyorkesi saranno protagonisti di una manifestazione a favore del popolo palestinese. I giovani intendono recarsi a Washington Square Park, prima di unirsi a una protesta più ampia organizzata dal gruppo pro-Pal Within Our Lifetime.
Venerdì, un portavoce della CUNY ha dichiarato che i funzionari scolastici stanno lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine e con altri enti governativi “per salvaguardare il diritto dei nostri studenti a un ambiente di apprendimento sicuro”.
“L’università ha anche inviato altri agenti privati nei campus per fornire supporto e fornire indicazioni sulle manifestazioni ai presidenti e ai direttori dei college in vista del 7 ottobre”, si legge nel comunicato, “Il CUNY ha in vigore politiche rigorose per proteggere tutti i membri della nostra comunità e si aspetta che gli studenti esercitino il loro diritto di esprimersi in modo responsabile e rispettoso”.

Gli studenti della Columbia University, invece, hanno intenzione di lasciare le lezioni qualche ora prima della protesta principale per recarsi sui gradini della Low Library. Il campus di Morningside Heights rimarrà chiuso al pubblico e accessibile solo ai possessori di un documento d’identità e agli ospiti pre-autorizzati.
“Mi rendo conto che, in tutta la nostra variegata comunità, individui e gruppi hanno vissuto esperienze molto diverse nell’ultimo anno. L’attacco terroristico del 7 ottobre e la guerra che ne è seguita hanno colpito tutti noi, alcuni più personalmente e più intensamente di altri”, ha scritto il presidente ad interim della Columbia, Katrina Armstrong, “Dobbiamo unirci per dare spazio al lutto e per fornire la grazia necessaria a ciascuno di noi per vivere questo periodo in un’atmosfera di rispetto e sostegno”.
Armstrong sostituisce l’ex presidente dell’università, Minouche Shafik, che si è dimessa dopo essere stata messa sotto accusa per la gestione di alcune settimane di proteste in primavera. In quel periodo, alcuni dei manifestanti pro-Pal furono arrestati e feriti dalle forze dell’ordine, il cui intervento venne sollecitato proprio dalla Shakif.
Nel weekend, sull’importanza della ricorrenza del 7 ottobre è intervenuto anche il sindaco di New York, Eric Adams, che ha affermato: “La più grande popolazione ebraica al di fuori di Israele vive in questa città. Ci assicureremo che le persone possano ricordare il dolore di quel giorno senza alcuna interferenza, e che coloro che vogliono protestare possano farlo in modo pacifico. Non tollereremo la violenza o atti di distruzione di proprietà”.