Il crollo degli uffici continua a mietere vittime e la prossima potrebbe essere uno dei gioielli più ammirati di Manhattan: il Chrysler Building. Il contratto di locazione tra Cooper Union, un’università privata che possiede il terreno su cui sorge l’edificio, e RFR Holding LLC, la società immobiliare che condivide la proprietà con Signa Holding da marzo 2019, è stato rescisso in settimana.
Il Wall Street Journal, che per primo ha riportato la notizia, scrive che RFR Holding non pagava l’affitto da maggio ed è in debito di almeno 21 milioni di dollari. Il vicepresidente del dipartimento finanziario di Cooper Union, John Ruth, ha spiegato a Business Insider che il 13 settembre è stato inviato un avviso di risoluzione del contratto che è entrato in vigore a tutti gli effetti dal 27 settembre. “A causa del mancato pagamento, la società è inadempiente rispetto al contratto di locazione del terreno”.
Gli avvocati di RFR Holding hanno risposto al Wall Street Journal che intendono tenersi l’edificio e sono pronti ad andare in tribunale se necessario. “Sebbene RFR preferisca risolvere la questione in modo amichevole e privato, se possibile – hanno spiegato gli avvocati Terrence Oved e Darren Oved al giornale, – è anche pronta ad affrontare l’alternativa, se necessario”.

Sul sito di RFR Holding, ancora figurano le immagini del Chrysler insieme ad altri palazzi iconici di New York, come il Seagram Building (al 375 Park Avenue). Si legge che l’azienda è “nota per la proprietà e la gestione di alcune dei più prestigiosi edifici con uffici di Manhattan” e che ha una “comprovata esperienza nell’aggiungere un valore significativo alle proprietà acquisite”.
Costruito all’inizio degli anni Trenta all’incrocio fra la 42esima Strada e Lexington Avenue, simbolo dell’Art Déco della città e iscritto nell’elenco dei monumenti nazionali (National Historic Landmark Program) dal 1976, il Chrysler ha ospitato il quartiere generale della casa automobilistica fino al 1953. Da allora ha cambiato una decina di proprietari, che hanno ristrutturato di volta in volta i 77 piani. Non è l’unico palazzo pieno di uffici a subire questo destino.
A causa della pandemia di COVID-19, che ha costretto migliaia di aziende a chiudere le proprie sedi e milioni di dipendenti a lavorare da casa, il mercato degli uffici ha faticato a riprendersi e il calo del loro valore potrebbe essere pari o peggiore del crollo del 2008. ATTOM, che fornisce dati immobiliari, ha dichiarato che i pignoramenti sono aumentati del 117% all’anno da marzo 2023 allo stesso periodo del 2024.