Il sindaco di New York City Eric Adams si è costituito questa mattina alle autorità federali, dopo che nei giorni scorsi gli era stato notificato il rinvio a giudizio per corruzione per aver preso tangenti. Per lui anche associazione a delinquere per corruzione, frode e sollecitazione di donazioni illegali per la campagna elettorale dall’estero. È accusato di aver ottenuto per vie illegali fondi pubblici per la sua campagna certificando impropriamente i contributi ricevuti elencando “donatori fittizi”.
La legge federale proibisce ai candidati di sollecitare o ricevere donazioni elettorali dall’estero. Inoltre, secondo l’accusa, Adams ha fatto domanda per un programma pubblico di finanziamenti elettorali che versa altri fondi in base alle donazioni già ricevute. L’accusa sostiene che il sindaco ha ottenuto, fornendo false documentazioni, oltre 10 milioni di dollari in fondi elettorali che non gli spettavano.
Adams, 64 anni, è entrato nel tribunale di Pearl Street poco prima delle 9. Ha fatto la trafila delle persone incriminate, con la foto segnaletica e le impronte digitali. A mezzogiorno è comparso davanti alla giudice Katharine Parker. Il sindaco si è dichiarato “non colpevole” e ha negato ogni illecito e affermando che avrebbe affrontato le accuse in tribunale. Il magistrato non gli ha chiesto di depositare il passaporto e ha aggiornato l’udienza a mercoledì prossimo, che si terrà davanti al giudice distrettuale assegnato al caso, Dale Ho.
“Continuerò a fare il mio lavoro di sindaco”, ha detto Adams ai giornalisti, lasciando il tribunale con accanto il suo avvocato Alex Spiro.
Adams ha chiesto ai newyorkesi di evitare di esprimere giudizi finché non avessero ascoltato la sua difesa. Il suo avvocato ha detto ai giornalisti che i biglietti aerei superscontati e gli upgrade nei viaggi del sindaco sono una prassi comune offerta ai membri del Congresso e ai politici in generale. “È quello che fanno le compagnie aeree”, ha dichiarato Spiro, facendo notare che molte delle accuse si riferiscono a spostamenti che Adams ha fatto anni fa, quando era presidente del distretto di Brooklyn.
Il gran giury ha incriminato Adams martedì e le accuse sono state desecretate giovedì. I procuratori federali hanno affermato che diplomatici e imprenditori turchi hanno convogliato illegalmente denaro alla sua campagna e lo hanno inondato di regali con viaggi in prima classe, camere in hotel a cinque stelle e pasti in ristoranti di extralusso. In cambio, tra le altre cose, nel 2021, quando era appena stato eletto, il sindaco ha fatto pressione sui funzionari comunali affinché consentissero l’apertura del nuovo consolato turco di 36 piani nonostante i numerosi problemi sulla sicurezza strutturale del palazzo che gli ispettori dei vigili del fuoco avevano sollevato.
Adams, ex agente di polizia che è salito al grado di capitano, è il primo dei 110 sindaci della città a essere accusato di un crimine federale mentre è in carica.
A poche settimane dalle elezioni un numero crescente di politici vorrebbe che Adams, democratico, si dimetta. Per molti c’è l’opportunità di occupare la sua poltrona, per altri c’è il timore che i repubblicani strumentalizzino questa vicenda. Due parlamentari del GOP di New York, Nicole Malliotakis ed Elise Stefanik, entrambe strette alleate di Trump, hanno chiesto le sue dimissioni accusandolo di aver rovinato la città accettando migliaia di immigrati illegali – Adams è stato il sindaco a difenderne e accettarne decine di migliaia. Persone che i governatori repubblicani espellevano dai loro Stati mandandoli a New York. Adrienne Adams, la portavoce del consiglio comunale, ha espresso preoccupazione per la gravità delle accuse e la capacità del sindaco di guidare la città, ma non si è spinta fino a esortarlo a lasciare il suo posto. A non farsi scrupoli invece è stato Jerry Nadler, che è stato il presidente della Commissione Giustizia della Camera. Con lui John Liu, un influente senatore statale del Queens, e Antonio Reynoso, il presidente del distretto di Brooklyn.
Tuttavia, altri hanno chiesto ad Adams di non dimettersi. I Board editoriali del New York Post e del Wall Street Journal hanno chiesto al sindaco di restare. Anche alcuni leader della comunità imprenditoriale sono detti contrari alle sue dimissioni. Cosa che chiede a gran voce, invece, il Board editoriale del New York Times.
Ma la voce più importante in questa richiesta è quella della governatrice Kathy Hochul, che ha il potere di rimuovere il sindaco. Hochul e Adams sono stati alleati politici, ma giovedì la governatrice ha rilasciato una breve dichiarazione affermando che avrebbe tenuto aperte le sue opzioni, sottolineando, però, che l’incriminazione è stato “l’ultimo di una serie inquietante di eventi che hanno, comprensibilmente, contribuito a un senso di disagio tra molti newyorkesi”.
Se Adams si dimetterà, il suo posto, temporaneamente, verrà assunto da Jumaane Williams, il difensore pubblico della città, che diventerebbe sindaco ad interim fintanto che non verrà fissata una data per eleggere il nuovo sindaco. Williams, un democratico progressista di Brooklyn, ha affermato di essere pronto ad accettare l’incarico, ma non ha chiesto ad Adams di dimettersi.