Secondo quanto riportato dal Dipartimento del Lavoro, New York ha registrato un aumento significativo di persone che hanno lasciato la propria attività nel 2023.
A luglio, i newyorkesi che avevano dato le dimissioni erano 1.152.000, rispetto ai 1.108.000 del precedente anno, con un incremento dell’1,67%. Complessivamente, oltre 40.000 individui hanno abbandonato il proprio impiego rispetto al 2022.
Alex Beene, istruttore di alfabetizzazione finanziaria presso l’Università del Tennessee, attribuisce questo aumento a una serie di fattori economici e organizzativi: “Molte aziende che hanno ridotto il personale ora si trovano con dipendenti sovraccarichi di lavoro e non adeguatamente pagati, tentati di cercare altrove”.
La Big Apple ha risentito particolarmente di questo fenomeno nei settori dei servizi pubblici e privati. Kevin Thompson, esperto di finanza e CEO di “9i Capital Group”, una società americana di investimenti, ha confermato che i costi eccessivi hanno accelerato la tendenza alle dimissioni, con i lavoratori sempre più motivati a cercare opportunità che offrano retribuzioni migliori. Thompson ha anche sottolineato come molti posti di lavoro negli Stati Uniti offrano salari insufficienti per coprire gli aumenti, contribuendo all’insoddisfazione dei lavoratori.
A questo processo si aggiungono anche i rincari per l’assistenza all’infanzia. Molte famiglie si sono trovate, costrette a riconsiderare il licenziamento di uno dei genitori in modo da dedicarsi alla cura dei figli.
Secondo un rapporto di Care.com, un mercato online per le famiglie, il 47% di queste spende fino a 18.000 dollari all’anno per l’assistenza all’infanzia, e il 20% ne spende oltre 36.000. Questi costi superano quelli di un anno di tasse universitarie, che si aggirano intorno ai 24.000 dollari per l’anno scolastico 2023-2024.
Un altro fattore determinante nell’aumento delle dimissioni potrebbe essere la richiesta, da parte di molte aziende, di un ritorno in ufficio.
Bryan Driscoll, un consulente delle risorse umane, ha spiegato che i lavoratori, stanchi della mancanza di flessibilità, scelgono di trasferirsi in luoghi dove il benessere personale è prioritario:
“La Grande Mela ha assistito a un calo della popolazione per diversi anni consecutivi. Se i datori di lavoro continueranno a pretendere la presenza fisica, molti sceglieranno di vivere altrove per risparmiare e ridurre lo stress”.