“Le ho proposto di venire perché ogni scatto racconta una storia”. Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York, Fabio Finotti, ha introdotto così la mostra fotografica Capitoli/Chapters//1975-2023 di Priscilla Rattazzi, romana di origine, ma trasferitasi nella Grande Mela negli anni Settanta. Dopo aver esposto il proprio lavoro in giro per il mondo, questa è il primo allestimento rivolto esclusivamente al pubblico italiano, che ieri sera ha partecipato con entusiasmo all’inaugurazione.

“Con i suoi scatti – ha concluso il direttore Finotti – Rattazzi riesce a dar vita anche a ciò che sembra immobile, concede bellezza ed eleganza a ciò che appare spontaneo e trasforma ciò che è ordinario e silenzioso in un tesoro da custodire”.
Rattazzi ha selezionato una trentina di scatti secondo tre categorie: i profili di alcune personalità note; i paesaggi delle formazioni rocciose in Utah; e gli alberi secolari nella residenza della sua famiglia chiamata Briar Patch, a East Hampton. “Tutti possono essere considerati dei ritratti, delle persone e della natura”, ha commentato Rattazzi.
Tutti gli scatti sono in bianco e nero, “perché è più espressivo, drammatico – ha spiegato la fotografa. – Si percepisce il mio profondo attaccamento a diverse persone, situazioni, luoghi importanti della mia vita. Nel tempo, il vuoto lasciato dalla loro assenza è stato colmato dal mio legame sempre più profondo con la natura. Dai paesaggi lunari dello Utah agli antichi e radicati tigli del mio vecchio giardino, il mio amore per il mondo naturale ha giocato un ruolo sempre più vitale nel mio lavoro.”

Le fotografie di Alberto Moravia, Leo Castelli e Gianni Agnelli, fra gli altri, esposti nell’atrio dell’Istituto, sono state scattate all’inizio della sua carriera e ritraggono questi personaggi, di solito più austeri, in contesti intimi con i propri cani, “perché era più facile metterli a proprio agio, si percepiva un cambio di atmosfera”.
Le immagini dei tigli della casa di East Hampton, in mostra nel piano mezzanino, sono raccolte sotto al titolo “Three Lindens” e accompagnate da un video dove la fotografa ne racconta la storia.

Infine, i paesaggi dello Utah, della collezione “Hoodooland” dove c’è anche l’unico ritratto a colori, appartengono agli anni più recenti della sua carriera. Insieme ai suoi tre figli, Rattazzi ha visitato il Colorado Plateau, nei pressi di Lake Powell, facendosi accompagnare da Yermo Welsh, storica guida locale. Il silenzio di questi posti si riflette nelle immagini delle rocce, che, data la loro composizione arenaria e l’impatto del passaggio dell’acqua, sembrano disegnate. A ogni “scultura” appartiene uno scatto riflettendo un senso di solitudine. “La prima volta che volevo esporli era dopo la pandemia nel 2020 – ha raccontato Rattazzi. – A causa di questo senso di isolamento la galleria aveva dei dubbi sul risultato della mostra. In realtà, proprio per quello che stavamo vivendo il pubblico ha risposto con molto più entusiasmo”.
È possibile visitare la mostra all’IIC-NY fino al 28 settembre, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 16.