Dimenticate lo Stonewall Inn, il World Trade Center che spicca sullo sfondo, Carrie Bradshaw e il suo amato West Village così come lo conoscete. Immaginatevi tra le palazzine roventi di un paesino fuori Palermo e vi fermate a prendere cannoli, cassate e pizzicotti per il caffè dopo pranzo. È questa l’esperienza che offre la pasticceria Realmuto, che ha appena aperto al 117 7th Avenue.
Il sogno nel cassetto del proprietario Francesco, originario di Baucina e trasferitosi a New York una ventina d’anni fa, si è avverato. “Ne parlavamo da più di dieci anni – ha commentato Deborah Mariotti, architetta e designer che ha progettato lo spazio di Realmuto Alta Pasticceria Italiana. – Sono arrivata nel 2005 e ho conosciuto Francesco poco dopo. Ed è subito nata una grande amicizia perché abbiamo avuto sempre lo stesso approccio sul mondo del lavoro e verso la vita: passione per quello che faccio, per i materiali naturali e attenzione ai dettagli. Da sempre, aveva questa idea, ma intanto sono venuti avanti altri progetti e solo con la pandemia siamo riusciti a prenderci del tempo e a lavorarci seriamente”. Della stessa proprietà sono, infatti, i locali di L’Arte del Gelato, Filaga Pizzeria e Puya – Tacos de Puebla, “perché lavorando con i messicani mi sono innamorato del loro cibo, della loro cultura e volevo rendere loro omaggio”, ha dichiarato Realmuto.
Fra le lacrime di commozione, durante il discorso di inaugurazione, ha ricordato il padre Vincenzo, la madre Rosa, la sorella Maria e i nipotini. Poi Realmuto ha presentato lo staff dal maestro pasticcere Giuseppe Zito, che lavorerà nel laboratorio a vista sulla sala, all’executive chef Mauro Campanale, che si occuperà dei salati. Infatti, il locale, fra i più grandi del quartiere, funge anche da ristorante. “È quello che volevo – ha raccontato Realmuto. – Riprodurre lo stile di vita degli anni ’60 e ’70, La Dolce Vita, in un unico posto che presenta ancora la stessa architettura, con il marmo, il legno, le vetrine stondate e dove si va a fare colazione con bombolone e cappuccino, si comprano i dolci per il post-pranzo, ma si fa anche aperitivo o si va a cena, con caponata siciliana, tagliatella al ragù”.
“Anche se sapessi parlare inglese – ha annunciato Zito, – venire da Realmuto è un’esperienza che non si può descrivere a parole”. E per l’inaugurazione sono riusciti a farla vivere anche ai presenti, con pizzette, panini, vino, spumante, cannoli, pasticcini e gelato.
A concludere la serata l’arrivo di una piramide da 900 bigné, ripieni di crema pasticcera e ricoperti di cioccolato fondente e fogli d’oro.