Diverse organizzazioni asiatico-americane hanno condannato la presenza alla parata dell’Indian Day a New York, previsto per questa domenica, di un carro giudicato apertamente anti-musulmano.
Il carro, annunciato in un video promozionale, presenterà un grande modello del Ram Mandir, un tempio indù costruito sulle rovine di una moschea del XVI secolo, la Babri Masjid, demolita da folle nazionaliste indù nel 1992. Nel 2019, la Corte Suprema indiana ha dato il via libera alla costruzione del tempio indù, che è stato inaugurato all’inizio di quest’anno dal primo ministro Narendra Modi.
“Il carro rappresenta il desiderio di questi gruppi di confondere l’ideologia nazionalista indù con l’identità indiana”, hanno scritto il Consiglio musulmano indiano-americano e altri gruppi religiosi in una lettera inviata all’inizio di agosto alla governatrice di New York Kathy Hochul e al sindaco Eric Adams. “Non si tratta di una semplice esibizione culturale, ma di una volgare celebrazione del fervore anti-musulmano, del bigottismo e della supremazia religiosa”.
Gli organizzatori della parata hanno respinto al mittente le accuse, sostenendo che esso celebra un luogo sacro per centinaia di milioni di indù.
“Rifiutiamo inequivocabilmente la violenza e l’odio in qualsiasi forma, compreso il danneggiamento di qualsiasi luogo di culto”, ha dichiarato in un comunicato Ankur Vaidya, presidente della Federazione delle Associazioni Indiane, che organizza l’evento. “Siamo a favore della coesistenza pacifica e incoraggiamo tutti ad abbracciare questo valore”.
La parata di domenica, giunta ormai alla sua 42esima edizione, vedrà partecipare decine di migliaia di persone lungo la Madison Avenue di Manhattan, tra cui diverse celebrità di Bollywood e stelle dello sport indiano.
Gli indù costituiscono circa l’80% della popolazione indiana, ma nel Paese vivono anche circa 200 milioni di musulmani, spesso attaccati dai nazionalisti indù.