Il North Woods, con i suoi 40 acri di distese verdi e cascate, è il bosco più grande di Central Park, nonché una delle zone più amate dell’iconico parco newyorkese. Secondo i residenti, però, questo luogo non è più un posto sicuro: tutto ciò, a causa della droga. La scorsa settimana, gli stretti e tortuosi sentieri del bosco erano ricoperti di vestiti dismessi, sacchetti di plastica della spesa pieni di feci umane, siringhe utilizzate per bucarsi le vene e una quantità straordinaria di fiale di droga dai colori vivaci e capsule di fentanil.
Naturalmente, stiamo parlando di una zona moto frequentata anche dai bambini: questi ultimi sono spesso propensi a raccogliere le fiale o le siringhe lasciate a terra, con il rischio di infettarsi o di ingerire i rimasugli delle varie sostanze. Alcuni residenti locali, dunque, hanno deciso di darsi da fare, ripulendo, per quanto possibile, la zona del parco.
In un’ora di lavoro, Patrick Buckley, che ha un figlio di 3 anni, ha riempito circa un quarto di un secchio da 3 galloni con tappi, siringhe e altri rifiuti legati alla droga. Xavier Santiago, presidente del Community Board 11, che copre East Harlem e Randall’s Island, ha dichiarato che il consumo di sostanze stupefacenti è la principale lamentela ricevuta dal suo ufficio nell’ultimo anno.
“Non ci stiamo occupando della cura e del recupero delle persone”, ha detto quest’ultimo, “Prima lo faremo, prima torneremo ad avere strade più sicure, a poter camminare nei nostri parchi senza vedere i rifiuti di siringhe, che sono un pericolo per la comunità. I bambini che vogliono giocare lì dovrebbero poterlo fare”.
“Il North Woods è splendido, è la mia parte preferita del parco”, ha invece affermato un residente di East Harlem. “Ma sto lontana da quella zona a causa del consumo di droga. Non ce la faccio più. Vedo ogni giorno persone con aghi nel collo e persone che vendono droga apertamente agli angoli delle strade”.
Ricky Bluthenthal, professore della University of Southern California che studia le tossicodipendenze negli Stati Uniti da oltre 30 anni, ha dichiarato che East Harlem ha il maggior numero di cliniche per il trattamento degli oppioidi rispetto a qualsiasi altro quartiere di New York. Secondo Santiago, più del 70% dei visitatori delle cliniche vive fuori da Harlem. Per questo motivo, Bluthenthal ha detto che l’apertura di strutture più vicine alle loro case aiuterebbe i tossicodipendenti e ridurrebbe al contempo il consumo di sostanze nel quartiere della Grande Mela.
I residenti di Harlem hanno detto che la situazione è diventata così complessa che non si sentono sicuri a portare i loro bambini a Central Park. “Nostra figlia di 15 anni è abituata a non andare da nessuna parte da sola, nemmeno dietro l’angolo”, ha detto un residente del posto, “Non è giusto che occorre trattenere il fiato ogni volta che il proprio figlio esce di casa”.
Un portavoce del Central Park Conservancy ha spiegato che il personale è addestrato a raccogliere i rifiuti di droga. Le pratiche per la raccolta, prevedono l’uso di guanti resistenti alla perforazione, di un raccoglitore di rifiuti o di pinze e di un contenitore per lo smaltimento di oggetti taglienti.
La Conservancy tiene traccia della quantità di aghi raccolti, ma, al momento, non ha voluto condividere i dati. Lo scorso anno, nell’Upper Manhattan, sono state trovate 173.500 siringhe.