Per la prima vola, da quando l’amministrazione Adams si è insediata a New York City, il tasso di disoccupazione fra i neri e i latini nei cinque distretti è diminuito di circa il 31,7%.
“I dati parlano chiaro: la città non sta solo tornando. Noi siamo tornati – ha dichiarato ieri il sindaco Eric Adams. – Abbiamo ulteriori posti di lavoro e maggiori imprese, oltre a decine di migliaia di newyorkesi che lavorano sodo e sono in grado di provvedere a loro stessi e alle loro famiglie. Non ci fermeremo qui, continueremo a creare nuove opportunità in modo che tutti possano prosperare”.
Con queste parole Adams ha voluto sottolineare il successo degli investimenti finalizzati alla creazione di posti di lavoro e dei progetti di trasformazione, come il “Green Economy Action Plan (GEAP)”, realizzati in alcune delle aree più critiche della Big Apple, come Bronx e Queens.
Il GEAP, unico nel suo genere, ha delineato una tabella di marcia per la crescita dell’economia verde della città e investito al tempo stesso in nuovo personale e settori che aiuteranno a combattere il cambiamento climatico. Sono già stati formati e collocati migliaia di disoccupati, provenienti da comunità svantaggiate dal punto di vista ambientale. Saranno infatti proprio queste ultime a beneficiare dei quasi 400.000 posti di lavoro previsti entro il 2040.
Nello slancio all’occupazione hanno contribuito anche programmi come il “Jobs NYC“, che hanno aiutato chi cerca lavoro a orientarsi mettendo a disposizione una vasta gamma di risorse, fra cui uno sportello online utile alla formazione professionale e alla ricerca di opportunità lavorative sia nel settore privato che in quello pubblico. Mentre “Run This Town“, con la sua campagna pubblicitaria multimediale, ha facilitato i newyorkesi a candidarsi a posizioni disponibili nelle sedi governative. Entrambi programmi hanno come obiettivo quello di ridurre ulteriormente le disparità di occupazione tra le comunità nere, latine e bianche e offrire oltre 14.000 opportunità di apprendistato entro la fine del 2024.
Inoltre, il mese scorso, sono stati messi a disposizione oltre 1.2 miliardi di dollari per realizzare le prime assunzione comunitarie della città, ovvero quelle che prevedono che il 40% delle ore di lavoro siano svolte da individui che risiedono in alloggi NYCHA o da almeno il 15% dei residenti che si trovano al di sotto della soglia di povertà.
Le assunzioni comunitarie consentono alla metropoli di utilizzare il proprio potere d’acquisto, fissare obiettivi di assunzione attraverso i contratti di appalto e sfruttare il successo degli accordi di lavoro a progetto esistenti e dei programmi di assunzione specifici delle agenzie.