Il 6 aprile del 2023, alcuni detenuti del North Infirmary Command del carcere di Rikers Island restarono intrappolati nelle loro celle durante un incendio divampato improvvisamente nella struttura. Oggi, gli sfortunati protagonisti, “ospiti” del penitenziario della Grande Mela, hanno deciso di fare causa alla città di New York, sostenendo che gli agenti in servizio quel giorno non sono riusciti a portarli in salvo mentre le loro stanze si riempivano di fumo.
“I detenuti che si trovavano presso l’infermeria sono stati rinchiusi nelle loro celle e dormitori dove sono stati soffocati dal fumo nero e tossico”, si legge nel documento depositato in tribunale, “alcuni hanno vomitato, altri sono svenuti, altri ancora hanno avuto difficoltà a respirare. Il Comune li ha intrappolati nella struttura mentre i suoi stessi dipendenti fuggivano per mettersi in salvo”.
Secondo un rapporto pubblicato a dicembre dal Consiglio di correzione della città, l’incendio ha ferito 20 persone ed è stato probabilmente appiccato da un detenuto. La causa è stata intentata da 15 uomini che affermano di essere stati feriti dal rogo e che sostengono di non aver ricevuto alcuna assistenza medica dopo aver chiesto aiuto.
Gli avvocati che rappresentano questi ultimi, a loro volta, hanno spiegato che la risposta all’incendio illustra pienamente le disfunzioni di Rikers Island, che si trova sotto la sorveglianza federale. La difesa sottolinea che i sistemi di sprinkler nell’edificio non funzionavano quando è scoppiato il rogo, come evidenziato anche nel rapporto di dicembre. La causa, inoltre, afferma che i funzionari non hanno “gestito, riparato e mantenuto le carceri in linea con gli standard minimi di sicurezza antincendio”.
Secondo Joshua Lax, uno degli avvocati dei detenuti, gli agenti di custodia del carcere non hanno neanche seguito il protocollo di base. “Qualunque cosa abbiano nei loro registri, non è stata seguita”, ha spiegato il legale, “Di solito questo è il prodotto di una mancata formazione, di una mancata supervisione e di una mancata disciplina delle persone, qualunque sia il loro grado, dal direttore all’agente penitenziario. Sembra che al dipartimento di correzione non importi nulla, che per loro sia solo un gioco”.
I querelanti, ora, chiedono un risarcimento per eventuali danni fisici o emotivi causati dall’incendio. Lax ha fatto notare che molti degli uomini erano detenuti in attesa di giudizio e all’epoca non erano stati condannati per alcun reato. La maggior parte di loro si trova ora nelle carceri statali, mentre tre sono ancora a Rikers Island.