Hanno sfidato l’afa soffocante e il cielo cupo, le migliaia di persone che oggi a New York hanno partecipato all’annuale Gay Pride.

La celebrazione del mese dell’orgoglio LGBTQ+ ha raggiunto il suo gran finale, fra coriandoli, stelle filanti e un’allegria contagiosa. Il popolo arcobaleno ha marciato lentamente, ma con determinazione dalla Fifth Avenue verso il Greenwich Village, dove sono situati lo Stonewall National Monument e il NYC Aids Memorial, punti di riferimento gay della città.

Il tema del NYC Pride 2024 era “Riflettere, fortificare, unire” che come aveva anticipato Kazz Alexander, co-presidente del NYC Pride, alla vigilia: “L’argomento scelto per questa occasione è un imperativo e un richiamo all’azione”.

La parata di quest’anno segnava non solo il 55esimo anniversario della rivolta di Stonewall, una serie di violente manifestazioni e scontri fra la comunità gay e la polizia, avvenute a New York nel 1969, ma anche il 40esimo Heritage of Pride.

Bande musicali, carri allegorici, palloncini e canzoni iconiche, come quella di Diana Ross “I’m Coming Out”, diffuse dagli altoparlanti e un’infinità di bandiere multicolori che venivano sventolate, indossate, ma anche fatte roteare da abili giocolieri.

Ad aprire la sfilata sono state la governatrice Kathy Hochul e la senatrice Letitia James. Hochul è apparsa sorridente e a suo agio in mezzo alla comunità – giacca rossa, maglietta a tema e scarpe da ginnastica per la lunga camminata. Poco distante il club automobilistico LGBTQ+ composto da un rumoroso gruppo di motociclisti che ha sgasato a tutta velocità con i loro bolidi addobbati per l’occasione.

Anche il sindaco Eric Adams ha partecipato, affiancato da alcuni politici locali e membri della sua amministrazione. Cappellino azzurro con arcobaleno ricamato e maglietta bianca, si è fermato con alcuni bambini per scambiare battute e fare selfie.

Le strade lungo il percorso che segnavano la parata erano un labirinto di barricate, difficili da percorrere e da attraversare, anche per i numerosi venditori ambulanti che mostravano merchandising alla folla assiepata.

Fra i numerosi gruppi, presente anche l’Italia che ha sfilato con due importanti associazioni Italyfe e Comites di New York. “Siamo qui per difendere con forza tutti i diritti e per celebrare il nostro arazzo culturale delle identità” ha chiosato Riccardo Costa di Comites.

Sandra Pérez, direttrice esecutiva del NYC Pride, ha voluto sottolineare: “La marcia è il modo in cui combattiamo tutta la negatività; questa è la celebrazione che riunisce persone provenienti da ogni quartiere della città e da tutte le parti del mondo, in gioia, per condividere i risultati, i talenti e la resilienza della nostra comunità”.

A interrompere la gioiosa festa un gruppo di manifestanti pro-Palestina che si è aperto un varco fra le barriere collocate in Cristopher Street. Hanno lanciato vernice rossa contro un automezzo della Human Rights Campaign e al grido “Palestina libera, libera, libera” si sono sistemati poi sul manto stradale impedendo che la parata proseguisse fino all’intervento della polizia.

Una dozzina di giovani è stata portata via con la forza e il festoso corteo è finalmente potuto ripartire. Quest’anno, le tensioni per la guerra tra Israele e Hamas a Gaza si sono infiltrate anche nelle celebrazioni e hanno fatto affiorare divisioni all’interno di una comunità che sulle questioni politiche è sempre risultata compatta.
