Quello del Greenwich Village ieri pomerggio sembrava un quartiere sotto assedio. Polizia, transenne, metal detector e cani poliziotto. L’evento che si preparava a ospitare era speciale: l’inaugurazione del nuovo Stonewall National Monument Visitor Center alla presenza del presidente Joe Biden.

L’area attorno al numero 51 di Christopher St. era praticamente inavvicinabile per i non autorizzati. Molti disagi e tante proteste, ma di certo è stato un fine Pride Month da non dimenticare per la comunità LGBTQ+ della Grande Mela.

Reduce da un dibattito che in molti hanno definito “irregolare e preoccupante”, Biden, nonostante tutto, ha attraversato il Paese e ha voluto esserci. Attorno alle 16:25 il corteo presidenziale ha sfilato nelle strette vie dell’iconico quartiere per arrivare al tendone bianco, dove tutto era stato predisposto per il suo discorso. “Questo amato bar qua accanto, lo Stonewall Inn – ha dichiarato il presidente, – è diventato il luogo da cui è partito l’appello per la libertà, la dignità, l’uguaglianza e il rispetto. Una ribellione che ha galvanizzato la comunità LGBTQ+ in tutta la nazione e in tutto il mondo. Il corso della storia è cambiato per sempre”.


Biden, all’interno di uno dei più riconosciuti capisaldo del liberalismo degli Stati Uniti, forse alla ricerca di consensi, ha voluto elogiare la comunità LGBTQ+. Sono quasi 9 milioni gli adulti appartenenti all’universo arcobaleno che voteranno alle elezioni presidenziali di novembre e circa il 50% si è professato democratico. “Avete segnato un punto di svolta nei diritti civili in America”, ha proclamato. Stonewall rimane un simbolo, in particolare per le donne trans di colore che, per generazioni, sono state in prima linea nell’aiutare a realizzare la promessa degli Stati Uniti.


Presenti all’evento anche la governatrice di New York Kathy Hochul e la senatrice Kirsten Gillibrand che ha gridato rivolgendosi al politico “Biden è il migliore. È un combattente”. Il presidente, a conclusione del suo discorso, ha introdotto sul palco il musicista britannico Sir Elton John, icona gay degli anni Settanta, che ha improvvisato al pianoforte un mini concerto. Al suono delle sue canzoni, molti fra i presenti si sono commossi.



L’apertura del Visitor Center coincide anche con il 55esimo anniversario dall’inizio dei “moti di Stonewall”, rivolte avvenute nel 1969 contro i raid della polizia che avevano avuto luogo nell’omonimo bar e considerate anche l’inizio dei movimenti gay nel mondo. Al momento del taglio del nastro inaugurale grande commozione ha coinvolto i passanti e coloro che hanno partecipato. Il nuovo centro verrà utilizzato come spazio per onorare “l’eredità della ribellione di Stonewall e come hub per far conoscere la storia LGBTQIA+ e la lotta in corso per la libertà”.
Le contestazioni, al di là delle barricate, continuano ma il loro frastuono ormai risuona come una eco lontana.
